Diana e io: storia di una grande amicizia
15 aprile 2014
4 min

Diana e io: storia di una grande amicizia

amicizia

Voglio raccontare una storia, di un’amicizia, potrei dire addirittura di un amore, nato in sordina, quasi un po’ nella paura, ma cresciuto nel tempo attraverso la costruzione di una fiducia e di una relazione ormai molto forti.

Quasi due anni fa, poco dopo aver perso improvvisamente il nostro amato San Bernardo, mio figlio mi convinse ad adottare un incrocio pastore tedesco/pastore belga malinois di quattordici mesi. Entrò così a far parte della nostra famiglia Diana, bellissima, piena di vita, quasi regale nel suo sguardo color ambra. Mattia, mio figlio, è solito dire che ha gli occhi di un lupo vero.

All’inizio, chiaramente era spaesata, quindi non ha mostrato subito le sue vere caratteristiche caratteriali. Dopo poco, non avendo ben chiari i ruoli sociali, ha pensato giustamente di iniziare a mordere, ma non per aggressione, semplicemente per ottenere quello che le passava per la testa; ad esempio, al guinzaglio mordeva le gambe per andare dove decideva lei, se non voleva farci allontanare mordeva le braccia. Non è stato facile, ha comunque dei denti molto robusti e per quanto non siano mai stati morsi di aggressione, hanno lasciato il segno per parecchio tempo.

Devo ammettere che ho pure pensato di riportarla indietro. Ebbene sì, io che allevo da anni, che educo, che vivo giorno e notte con i cani, mi sono trovata in forte difficoltà con Diana, che seppur mi attraeva da una parte, dall’altra mi faceva anche un po’ paura. Non ci ho dormito per notti intere, combattuta sul da farsi. A un certo punto mi sono detta che sarebbe stata una decisione troppo facile e di comodo “liberarmi” di lei e di conseguenza delle mie insicurezze, così ho deciso di iniziare un percorso serio di riabilitazione comportamentale per inserirla totalmente nel nostro nucleo familiare e ambientale.

Ho iniziato pian piano con il gioco a cercare di conquistare una piccola parte di fiducia e a darle un po’ di fiducia, perché nel nostro caso le emozioni erano reciproche, la mia paura aveva messo un muro, ci impediva di comunicare nel modo corretto, di capirci, eravamo in bilico, senza un reale equilibrio. Abbiamo lavorato così, un po’ di gioco abbinato a regole e abitudini precise, ma soprattutto ci siamo studiate, osservate, sfidate, abbiamo misurato i nostri spazi, la nostra forza mentale e psicologica. A volte sembravamo due pugili su un ring, occhi negli occhi, vediamo chi cede prima!

Abbiamo passato mesi prima di capire che si può giocare sereni, che la pallina o il fresbee si possono scambiare, che il tira e molla estenuante non è la soluzione per tutto e soprattutto che non è necessario mordere a ogni occasione! Mesi di fatica, a volte di regressione, frustrazione, ma anche di gioia, condivisione, passione e voglia di andare avanti, reciproca. Pian piano abbiamo iniziato a comprenderci, a “parlare”, comunicare.

Pian piano Diana ha smesso di mordere per imporre le sue decisioni, ha iniziato a vocalizzare un po’ di più! Ha imparato a usare la bocca anche come mezzo di comunicazione e non per ottenere qualcosa. Diana ha ancora la bocca da “coccodrillo”, come dico sempre, le posso vedere le tonsille ogni volta, ma adesso si esprime così, non morde più, anche quando è felice, è il suo modo per tirare fuori le emozioni.

È passato tempo, abbiamo lavorato sodo, lei ed io. Adesso il guinzaglio, qui al centro cinofilo, è un optional, anche in campo aperto (senza recinzioni), adesso la sera condividiamo un angolo della sua casetta prima della nanna e ci scambiamo emozioni, coccole e grattini sulla pancia. Adesso mi siedo in campo aperto e sta con me, accanto a me, perché le fa piacere, ci guardiamo, ma non ci sfidiamo più, semplicemente viviamo questi momenti felici di essere insieme, vicine. Diana mi fa regali importanti, mi dona il suo amore e la sua completa fiducia ogni giorno. Ogni volta qualcosa in più che rinforza il nostro legame.

Ho voluto raccontare questa storia per far comprendere che la relazione con il nostro cane non si costruisce in due giorni o un mese, ma con il tempo, la costanza, la volontà e la pazienza, perché ogni cane è un essere unico, che ha i suoi tempi di apprendimento e reazione. La fiducia va conquistata e mantenuta anche attraverso una corretta comunicazione.

Ogni cane ci insegna qualcosa se siamo disposti ad aprire la nostra mente, ogni cane ha sempre qualcosa di speciale da dirci se abbiamo voglia di fermarci ad ascoltare e, se si pensa di non riuscire, occorre trovare il momento giusto, far scattare l’emozione giusta per trovare l’anello di congiunzione, il punto d’incontro e costruire quel legame speciale chiamato relazione, che ci fa crescere insieme.

 

Denise Santesso

Allevatore Cocker Spaniel Inglese

Educatore cinofilo professionista