Educazione e relazione
13 giugno 2013
6 min

Educazione e relazione

Odi et amo… è incredibile come i nostri amici a quattro zampe riescano a farci provare ogni tinta di emozioni contrastanti! Il cane, l’animale da compagnia per eccellenza, il più rinomato amico dell’uomo, quanti film, quanti cartoni…da Lassy a Sansone, da Pluto a Marley! Tuttavia, il più bello di tutti è senza dubbio lui: il nostro pelosone!

Adesso, se vi va, vi chiedo di chiamarlo e chiedergli di restare accanto a voi durante questa breve lettura!

Quante volte vi siete ritrovati a bisticciare con lui? Quante volte lo avete visto trasformarsi da dolce batuffolo dall’aria innocente a distruttore imbizzarrito? Forse troppe! Spesso ciò accade per la mancanza di un’educazione adeguata e per l’ancor esile diffusione di informazioni in materia di cinofilia. L’educazione del cucciolo è fondamentale perché, in gran misura, è da questa che dipenderà il futuro comportamento del cane adulto, ed è complessa perché abbraccia molti aspetti.
Sia che abbiate scelto il cucciolo da un buon allevatore e ancor più se non ne conoscete i trascorsi, occorre instaurare, sin dal primo giorno di convivenza, un clima di reciproca fiducia su cui basare la vostra relazione. 

Perché ciò possa avvenire, occorre, innanzitutto, colmare i deficit di comunicazione esistenti tra specie diverse. Tenendo, quindi, presente l’importanza di uno scambio di informazioni diretto e chiaro, per ottenere una buona educazione di base, si dovrebbe agire su molti fronti e certamente lavorare almeno sui punti che seguono:

1) un opportuno inquadramento gerarchico – Il cane, come il lupo da cui discende, ha una struttura sociale piramidale: al vertice c’è il capobranco e procedendo verso la base si posizionano tutti i gregari. Ogni membro ha la necessità categorica di sapere che posto e che ruolo occupa all’interno del branco d’appartenenza. Premesso che il ruolo di leader non può assolutamente restare vacante, è fuori discussione che in un branco-famiglia possa essere il cane a ricoprire questa posizione.Vediamo perché. Il capobranco ha molti privilegi, ma è altresì investito da enormi responsabilità. In poche parole: lui organizza e decide tutto! Dunque, è chiaro che la figura di “cane leader” in un contesto urbano non è pensabile dal momento che è l’uomo a prendere quotidianamente tutte le decisioni a prescindere dalla volontà del nostro amico (ad esempio, esce per andare a lavoro, oppure gli nega l’accesso a qualche stanza, ecc.). Occorre, quindi, che impariate come e cosa fare perché siate voi ad acquisire la leadership e possiate diventare una figura che sia sempre carismatica e conveniente seguire! Una figura di riferimento per il vostro amico che necessita di rigore ed allegria…fermezza, dolcezza e comprensione! La mancanza di un’opportuna collocazione gerarchica instaurata sulla fiducia porterà il branco a quotidiane sconfitte, a “cani leader” frustrati e a padroni disperati;

2) l’apprendimento da parte del cane di giuste abitudini dettate dalla convivenza con l’uomo, come sporcare dove conviene, abituarsi alla museruola, al trasportino, a viaggiare in auto, a restare tranquillo quando il padrone si allontana, ecc. Ѐ molto utile che conosca alcuni esercizi come seduto, terra, piede, resta, ecc.

3) L’equilibrio fra gli stati mentali (controllo dell’emotività, ecc.).

Questi sono solo alcuni dei punti cardine su cui si basa una buona educazione, dando per saldi vari concetti chiave come, ad esempio, la socializzazione e il gioco. Ѐ fondamentale consentire la generalizzazione dei comportamenti appresi da parte del cane, ripetendo gli esercizi in contesti ambientali (in senso lato) diversificati.

Per semplificare il concetto, se insegnerete al cucciolo a mettersi seduto come risposta a un vostro comando (verbale o metaverbale che sia), perché possa generalizzare, ovvero capire che è un atteggiamento da esibire sempre, sarà meglio premiarlo non solo nel giardino di casa, ma per strada, a casa, in un parco e poi anche in prossimità di altri cani o animali.

Ovviamente il premio sarà rapportato al grado di difficoltà dell’esercizio, che a sua volta sarà modulato in base al grado di apprendimento del cane. Leggere da fonti attendibili aiuterà ad arricchirvi e vi esorto a documentarvi quanto più possibile, perché siamo noi umani che abbiamo da imparare più che i nostri amici. Ricordate che ogni cane ha la propria personalità e il suo carattere si formerà attraverso la costante interazione con l’ambiente.

In alcuni casi più che in altri è, quindi, importante affidarsi a un professionista del settore qualificato che, dopo aver visto il cane e avervi ascoltato attentamente, deciderà, in base all’anamnesi redatta, quale percorso formativo dovrete affrontare sotto la sua guida. Fissate più di una consulenza in modo che possiate effettuare dei confronti. Non scegliete in base al costo minore, meglio non far niente piuttosto che affidarvi in mani incompetenti. Chiedete di poter vedere il cane di proprietà del vostro consulente: vi piace quello che vedete? Cercate di capire se c’è rispetto o paura. Diffidate da chi propone di prendere in custodia il vostro cane per lavorare con lui da solo e poi fare qualche lezione con voi prima di ridarvelo. Non è mai la strategia vincente, salvo che in casi particolari in cui, comunque, allontanare il cane dal nucleo familiare è una procedura ampiamente giustificata.

Penso che per qualsiasi professionista sarebbe più facile avere a che fare solo con il cane, è chiaro, è il nostro mestiere! e in più non fa domande!! Alla presentazione al proprietario poi “l’effetto” finale sarebbe più eclatante: “Voilà, da così a così!!”, ma cosa avreste imparato voi rispetto a prima sul vostro “amico” e cosa avrebbe imparato lui su di voi!?

Chi ha seguito i miei corsi, sa bene che è molto più semplice insegnare al nostro cane un qualsiasi esercizio più o meno complicato, che imparare a conquistarne (e non a imporre) il rispetto. Chiudo, precisando che su ogni frase scritta io stessa avrei una miriade di informazioni e precisioni da aggiungere, ma in questa sede la mia intenzione è di offrire un quadro generale su cosa significa educare, sul valore della relazione e su come scegliere il vostro “personal duo-training“!

Vi saluto chiedendovi di abbassare lo sguardo e se incontrerà quello del vostro cane, siatene contenti! Se, al contrario, non è più vicino a voi, chiedetevi perché e se volete una risposta …chiamateci pure!


Barbara de’Risi

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