Regole della leadership?
29 gennaio 2014
4 min

Regole della leadership?

amicizia

Confesso che in un passato non recentissimo le ho usate e fatte utilizzare anch’io ai miei clienti. Erano come il cacio sui maccheroni, non ero sicuro servissero, ma per sì e per no le mettevo, tanto male di sicuro non facevano. In realtà, se non fanno male, altrettanto sicuramente non fanno alcun bene. Del resto, se pur osservando queste cosiddette regolette d’oro, tante persone avevano bisogno del mio aiuto perché il loro amico a quattro zampe gli ringhiava contro, li mordeva, non li ascoltava, mettendoli fortemente in discussione, occorreva che anch’io cominciassi nel mio piccolo a pormi qualche domanda.

Ma queste famose regole funzionano, servono a qualcosa o no?

Esaminiamone alcune.

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Il cane deve sempre mangiare dopo di voi, perché in natura il leader mangia per primo e, di conseguenza, non deve ricevere cibo dalla tavola, perché altrimenti sarà autorizzato a pensare di essere un vostro pari grado”. Il risultato era che il proprietario mangiava per primo, addirittura a volte qualcosa prima di dare da mangiare il cane, ma il rapporto se non peggiorava, di sicuro non migliorava. Trovo giusto non dare cibo dalla tavola, per evitare di rinforzare un cattivo comportamento del cane (sale sulla tavola, ci disturba mentre mangiamo), ma probabilmente, se rinforziamo tutto quello che fa il cane, tranne salire sul tavolo e disturbare (a maggior ragione se parliamo di un cucciolo), in pochi giorni otterremo l’effetto desiderato. Se mettiamo il cane davanti a una scelta – se disturbi mentre mangio, non hai niente, mentre se stai tranquillo senza disturbare, avrai delle gustose ricompense – cosa pensate sceglierà il vostro cane?

Seconda regola d’oro: “Passare per primi davanti a una porta“. Peccato che, pur cercando di ottenere questo comportamento, il cane continui a tirare come un trattore davanti e dietro le porte. La realtà è che ai cani determinati comportamenti vanno insegnati con il giusto sistema, mettendoci nei loro panni, senza alcuna astrusa regola d’oro. Fido deve imparare a non tirare, a starci un passo dietro, sempre e comunque, non solo davanti a una porta. Per far questo è necessario che indossi qualcosa di comodo, una buona pettorina, magari un normale collare a fascetta, un guinzaglio abbastanza lungo. Di sicuro non uno strangolo. Deve avere il tempo e il modo di capire cosa vogliamo da lui, deve avere le capacità fisiche per poterlo fare. Un cane trotta, non cammina, e adeguarsi al nostro passo per lui è faticoso. È necessario che sia preparato, anche, fisicamente per poterlo fare. Nessuno pretenderebbe di fare 20 km di marcia, se prima non si è allenato, se non è preparato fisicamente. Lo stesso è per il nostro amico peloso, accontentiamoci dei piccoli progressi di ogni giorno. Inizialmente pochi passi, poi sempre di più, ricordando di rinforzare il buon comportamento. È un lavoro faticoso anche per noi, ci vuole il giusto tempo, costanza nell’addestramento, generalizzazione del comportamento, in modo che Fido possa farlo anche fuori di casa, in ambienti ricchi di stimoli. Non servono regolette magiche, ma solo tanto lavoro e dedizione

Un’altra regola è che il cane non deve salire sul divano o sul letto. A me non piace che i miei cani dormano sul mio letto e onestamente non salgono nemmeno sui divani, ma questo è dovuto al mio gusto personale, a quello che mi piace o che non mi piace. Nulla ha a che vedere con la leadership. 

Non vedo perché una persona cui piace avere il cane sul divano deva privarsi di questo piacere. Occorre solo insegnare al cane a scendere e salire su segnale, per evitare spiacevoli problemi, ma è come sempre un problema di educazione, di un comportamento che va insegnato al nostro amico.

Concludendo, se vuoi instaurare un buon rapporto con il tuo cane, sforzati ad aprire un canale di comunicazione con lui, osserva cosa gli piace e cosa invece non gli piace, recati da un bravo educatore cinofilo che lavori davvero in ” educazione gentile”. Son molto meno di quanto non si pensi. Comportati come un buon padre di famiglia, non punire il tuo cucciolo a ogni errore. Vuoi davvero impostare un rapporto basato sul terrore e la paura? E soprattutto niente regole d’oro, niente magia, ma solo empatia (mettiti nei panni del tuo cane) e tanto buon senso. 

 

Antonio Sciarratta