Facevano indossare il collare elettrico ai loro cani: denunciati due tartufai
25 settembre 2014
2 min

Facevano indossare il collare elettrico ai loro cani: denunciati due tartufai

attualità maltrattamento
In seguito alle segnalazioni di alcuni cittadini, qualche giorno fa, il Comando Stazione Forestale di Gissi (Chieti) ha fermato due tartufai – un abruzzese quarantottenne residente a Palmoli e un molisano cinquantenne residente a Montenero di Bisaccia – per aver cercato tartufi bianchi in periodo di divieto generale di raccolta nei boschi di Carunchio, in provincia di Chieti. Non solo. I due avevano fatto indossare ai loro cani il collare elettrico, ovvero quel collare – reperibile in commercio, ma da considerarsi vietato alla luce della normativa penalistica a tutela degli animali – dotato di un dispositivo correttivo a impulsi elettrici, provvisto di lunghi elettrodi, in grado di infliggere tramite un comando a distanza scosse molto dolorose agli animali, per condizionarne i riflessi e i comportamenti. Alla vista degli agenti del Corpo forestale di Stato – si legge in un articolo pubblicato su abruzzoweb.it – i due cercatori di tartufi si sono dati alla fuga, mentre i due quattro zampe che avevano al seguito si sono avvicinati al loro fuoristrada nascosto tra la vegetazione. I tartufai sono stati rintracciati solo dopo alcune ore di ricerche, grazie anche all’aiuto del personale del Comando forestale di Montazzoli, sempre in provincia di Chieti. Sottoposti a sequestro preventivo, poi convalidato dal Pubblico Ministero presso il Tribunale di Vasto, i due collari elettrici. Inoltre, gli agenti hanno deferito alla Procura della Repubblica di Vasto il proprietario dei due cani, per il reato previsto ai sensi dell’articolo 727 del codice penale, di detenzione degli animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze. Si aggiunge, a carico di entrambi i tartufai, una sanzione di 466, 67 euro – oltre al ritiro dei tesserini d’idoneità – per le violazioni amministrative commesse in materia di ricerca di tartufo in periodo di divieto generale.