Ritirata la proposta di tassa comunale sui cani non sterilizzati
22 novembre 2016
2 min

Ritirata la proposta di tassa comunale sui cani non sterilizzati

attualità

Nei giorni scorsi ha suscitato non poche polemiche, ora giunge la notizia del suo ritiro. Si tratta dell’emendamento alla legge di stabilità presentato dal Pd, che avrebbe imposto – se portato avanti – una tassa comunale annuale sui cani non sterilizzati, con lo scopo di dare “un contributo alla lotta al randagismo”. Esenti dall’imposta sarebbero stati solo i quattro zampe appartenenti ad alcune ben specifiche categorie.

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A rendere noto il provvedimento è il deputato Pd Michele Anzaldi, primo firmatario della proposta di modifica. Una decisione che arriva dopo numerose reazioni sia da parte di associazioni animaliste che di vari esponenti politici legati al mondo degli animali, anche se – spiega Anzaldi, come si apprende sul sito de Il Sole 24 Ore – “rimane il problema di 750mila cani nei canili condannati all’ergastolo e un costo per la comunità di 5 miliardi e mezzo, con un aumento di 100mila unità canine l’anno!”. Il ritiro dell’emendamento non toglie, quindi, che “è un dovere in tempi brevi trovare una soluzione per ridurre i numeri del problema o almeno bloccarne l’aumento”, aggiunge il deputato.

Intanto, l’Enpa (Ente nazionale protezione animali) – che proprio negli ultimi giorni si era schierato contro la proposta del Pd, in quanto a suo avviso avrebbe potuto incentivare gli abbandoni – ringrazia per questa “decisione di grande sensibilità”. E per quanto riguarda la questione legata al contrasto e alla prevenzione del randagismo auspica, come si legge nel sito dell’associazione, che gli sforzi e l’impegno delle istituzioni siano diretti “a incentivare sterilizzazioni e microchippature con meccanismi premiali (agevolazioni, ad esempio), intervenendo anche su quegli enti locali o autorità che troppo spesso risultano essere inadempienti nei confronti della nostra normativa”.