Treviso, sevizia il cane dei vicini: condannato
22 maggio 2013
2 min

Treviso, sevizia il cane dei vicini: condannato

maltrattamento
Un uomo originario di Fontanelle – che si trova in provincia di Treviso – è stato di recente condannato a tremila euro di multa (con indulto) e duemila euro di risarcimento danni e spese legali, dopo aver seviziato il pastore tedesco dei vicini, sottoponendolo alle peggiori torture. La pena arriva dopo un lungo e tortuoso percorso giudiziario. Non è la prima volta che si sente di condomini insofferenti verso i quattro zampe della porta accanto o del piano di sopra, pronti a escogitare la qualsiasi cosa pur di metterli a tacere o fargliela pagare per aver disturbato il loro quiete vivere, oppure semplicemente per un’innata crudeltà provata nei confronti degli animali. Tale vicenda, però, alimenta la speranza di chi vorrebbe o da sempre lotta perché i nostri amici a quattro zampe – come pure tutti altri animali – possano godere di maggiore tutela e rispetto da parte dell’uomo. Stando alle accuse della Procura, così come si legge in articolo pubblicato sul sito web tribunatreviso.gelocal.it, il pastore tedesco sarebbe stato letteralmente seviziato: centrato in testa con proiettili, spaventato con petardi, ricoperto di liquami fetidi. I fatti contestati risalgono al 2005, anche se il procedimento è stato avviato soltanto tre anni più tardi. L’uomo finito sotto inchiesta e ora condannato è Ottavio Russolo, residente a Fontanelle. Secondo l’accusa, avrebbe colpito il cane alla testa con proiettili sparati da una pistola ad aria compressa. Non solo questo, purtroppo: l’uomo, infatti, avrebbe gettato addosso all’animale anche liquami fetidi e lo avrebbe spaventato esplodendo petardi. Gesti assai crudeli, che denotano la mancanza di qualsiasi tipo di sensibilità e una cattiveria intrinseca nei confronti dell’animale. Il suo comportamento, però, non è rimasto impunito: i proprietari del pastore tedesco, Eugenio Magoga e Mirella Marchesin, hanno denunciato l’accaduto e, dopo un complicato iter giudiziario, è arrivata la sentenza: uno dei tre episodi contestati, con ferimento del cane alla testa, è stato riconosciuto dal giudice e Russolo è stato condannato a pagare tremila euro di multa (lo salva l’indulto), mille euro di risarcimento e altri mille di spese legali. Basterà perché la giustizia abbia il giusto corso? Russolo, difeso dall’avvocato Luisa Osellame, era accusato anche di detenzione illegale di armi, ma è stato assolto: la carabina ad aria compressa, infatti, non è stata riconosciuta come arma. L’importante è che gli eredi dell’anziano proprietario (ora deceduto) del cane non abbiano voluto mollare e che alla fine abbiano avuto la meglio.