Il regno dei sensi
14 gennaio 2013
3 min

Il regno dei sensi

Chiunque conviva con un cane ha certamente notato che i suoi sensi sono superiori ai nostri. I cani hanno, esattamente come noi, la vista, l’udito, l’olfatto, il gusto e il tatto. I quattro zampe si orientano anzitutto con la vista, per poi affidarsi in larga misura al loro sofisticato olfatto. Possiamo dire, quindi, che il cane usa come sensi principali la vista e l’olfatto, ma quest’ultimo è senza dubbio quello più sviluppato.

Diversi studi hanno dimostrato che le cellule olfattive del cane superano i 100 milioni e variano in base alla razza. Da qualche tempo l’uomo ha scoperto le grandi doti olfattive che hanno i nostri amici a quattro zampe e le ha impiegate come supporto in compiti, dove da solo non potrebbe riuscire come, ad esempio, la ricerca di mine, la ricerca di droga e altro ancora. Oltre all’olfatto, anche la vista è abbastanza sviluppata: non è vero, come si sente spesso dire, che i cani siano miopi. Se una persona si muove, i cani sono in grado di vederla anche a due chilometri di distanza, ma se è ferma hanno molte più difficoltà a individuarla. La vista di questo animale, infatti, è sensibile al movimento, noi vediamo molto bene da vicino mentre il cane non riesce a mettere a fuoco a meno di 50 cm dai suoi occhi. Questo perché il campo visivo del cane è superiore al nostro, inoltre ha una buona visione notturna.

Anche il senso dell’udito è molto più sviluppato del nostro: il cane sente suoni di un’intensità di circa 40 mila hertz e può percepire fino a 100 mila vibrazioni, mentre l’uomo ne può percepire fino a 30 mila, oltretutto la mobilità delle orecchie gli permette di localizzare la direzione da cui arriva il suono. Il senso del gusto non è, invece, molto sviluppato perché i quattro zampe hanno meno papille gustative rispetto alle nostre: il cane riesce a distinguere solo la differenza tra dolce o amaro, ma anche in questo caso usa il senso dell’olfatto per capire se una cosa gli piace o meno.

Poi c’è il senso del tatto, simile al nostro a livello di sviluppo. Tuttavia, la distribuzione delle cellule sensoriali del tatto sono differenti da quelle umane: un cane non ha nelle zampe la nostra stessa sensibilità, ma attraverso i peli del mento e le cellule nervose a esso collegate riesce a definire la forma di un oggetto. Questo perché i peli, specialmente le vibrisse, sono delle vere e proprie propaggini del suo sistema tattile.