L'udito
15 gennaio 2013
4 min

L'udito

esame udito cane

Durante il periodo di transizione il condotto uditivo si apre, il timpano con tutte le altre parti funziona, ma non si sono ancora stabilite le connessioni tra l’orecchio (organo di ricezione delle informazioni sonore) e la parte del cervello chiamata corteccia temporale: non è, dunque, operativa la relazione tra l’organo di senso e la struttura d’interpretazione.

Solitamente per verificare la capacità uditiva del cucciolo occorre verificare l’esistenza del riflesso di sobbalzo. Si appoggia il piccolo su una superficie morbida nella sua posizione naturale, cioè appoggiato sul ventre. L’esaminatore tiene le mani a 5-10 cm di distanza, sulla testa del cucciolo, e le batte. Nei casi normali il piccolo si solleva sulle zampe anteriori e si lascia ricadere; se il test è positivo, l’apparato uditivo è maturo e il cucciolo termina il periodo di transizione.

Come quello visivo, anche l’isolamento sonoro è molto negativo, perché il cucciolo più tardi si troverà inserito in un ambiente – quello dell’uomo ricco di stimoli acustici – più si troverà impreparato. Per creare attorno al cucciolo un ambiente sonoro stimolante sarebbe opportuno che partecipasse all’attività umana quotidiana, nella casa del suo proprietario. L’adattamento ai suoni sarà ancora più facile, se anche la madre è cresciuta in mezzo agli uomini.

Grazie alle nuove informazioni sonore acquisite, il piccolo, che ormai è in grado di vedere, potrà percepire le reazioni della madre e tenderà a imitarle. Se la madre è paurosa ed è sempre vissuta in un box all’aperto mal tollerando la presenza umana, sicuramente il cucciolo considererà i rumori come percepiti attraverso il filtro materno e, quindi, come fonte di stress. Per questo motivo, l’allevatore non dovrebbe separare madre e figlio, ma fare in modo che siano presenti altri cani senza tali problematiche. Inoltre, deve assumere un atteggiamento rassicurante alla comparsa delle nuove informazioni sonore.

I vocalizzi sono tutti suoni emessi dal cane grazie alle corde vocali, che nel periodo di transizione cominciano a strutturarsi. Compaiono, così, i primi latrati e ringhi che diventano una forma di comunicazione, quando questa avviene a distanza. Alla nascita i gemiti dei cuccioli sembrano tutti uguali, solo dalla seconda settimana di vita si differenziano secondo il messaggio che si vuole inviare: alcuni gemiti sono usati per chiedere da mangiare, altri per manifestare disagio quando la mamma non c’è.

Sul piano dello sviluppo sensoriale, il periodo della transizione è molto importante perché proprio in questa fase avvengono varie trasformazioni nell’alternanza sonno-veglia, che permetteranno di cambiare il ritmo di vita dell’animale. Nei periodi precedenti, il sonno era l’occupazione principale del cucciolo. Il sonno normale è costituito da due fasi: 1) “sonno profondo” o “lento”, poiché l’attività cerebrale rallenta; 2) “sonno profondo” o “rapido”, perché l’attività cerebrale che lo caratterizza è rapida; “paradossale” perché anche se l’individuo dorme, il cervello presenta un’attività elettrica simile a quella di uno stato di veglia: non è altro che il momento dei sogni.

Nel cane adulto i cicli assomigliano decisamente a quelli umani e durano circa due ore, con circa un’ora e mezza di sonno profondo e trenta minuti di sonno paradossale. Il cucciolo neonato ha periodi di sonno paradossale molto lunghi; il cucciolo sogna molto, ma pian piano il tempo del sonno paradossale si abbrevia e nel periodo di transizione la struttura del sonno comincia ad assomigliare a quella dell’adulto. Nel periodo di transizione aumentano, anche, le possibilità del piccolo dal punto di vista motorio: il cucciolo riesce a sollevarsi su quattro zampe contemporaneamente, il suo sistema nervoso in maturazione gli permette di avanzare in maniera curiosa, cadendo, rialzandosi e rotolando su di un fianco.

Dottoressa Giusy Mazzalupi

Specialista in comportamento animale – www.animallearn.it