Tettoplastica acetabolare nella displasia dell'anca: tecnica modificata
23 luglio 2011
2 min

Tettoplastica acetabolare nella displasia dell'anca: tecnica modificata

malattie

La Tettoplastica Acetabolare e’ un’intervento chirurgico dell’anca del cane che consiste nel creare un tetto al di sopra del margine aceta bolare (parte superiore dell’acetabolo) per dare un migliore alloggiamento della testa nell’acetabolo in modo che la testa poggi su una superfice meglio distribuita. L’intervento classico di Slocum prevede il prelievo di listarelle dall’Ileo che vengono suturate alla capsula , per evitare di intrappolare ed irritare il nervo sciatico con l’impianto osseo viene discontinuato il legamento sacro tuberoso che passa al di sopra del suddetto nervo. L’innesto di osso determina una reazione osteocartilaginea che prolunga il margine dorsale dell’acetabolo .Il tessuto osteocartilagineo formatosi avvolte crea dei problemi all’abduzione dell’anca(portare l’arto verso l’esterno) con limitazione del movimento all’estenzione ed irritazione del nervo sciatico che viene intrappolato posteriormente dall’impianto osseo avvolte sovradimenzionato Ho deciso quindi di modificare l’intervento creando uno Slot (fessura della corticale esterna dell’ileo)sulla porzione anteriore del margine acetabolare con impianto a palizzata delle lamelle ossee prelevate dall’ileo con una sporgenza ossea limitata di pochi centimetri in modo da non toccare il passaggio del nervo sciatico (che passa posteriormente all’acetabolo)e rendere piu’ liberi i movimenti di abduzione dell’anca .Le lamelle ossee quindi non vengono piu’ suturate alla capsula articolare ma incastrate in una fessura (slot) del margine acetabolare, sotto le lamelle viene inserita la spongiosa(prelevata dall’ileo) per rinforzare l’innesto osseo e favorirne meglio la osteointegrazione. Al disopra della capsula articolare Il risultato e’ un prolungamento del margine acetabolare che impedisce la sublussazione della testa femorale con un’andatura piu’ sicura e indolore, rallentando i processi artrosici a carico dell’articolazione coxofemorale. Il candidato ideale per questa chirurgia deve avere una testa del femore sana senza principi di segni artrosici . Il postoperatorio prevede un degenza in gabbia per alcune settimane e poi movimento controllato a guinzaglio per 6 settimane

Dott Alessandro Prota
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