Santa pazienza
27 novembre 2012
3 min

Santa pazienza

amicizia

La prima domanda che dovremmo porci quando iniziamo a prendere in considerazione l’adozione di un cane è: «Quanto sono paziente?».

Prima di chiedere quante siano le uscite da fare, se è meglio la pettorina o il collare, quale tipo di cuccia utilizzare, ancora prima ci si dovrebbe chiedere quanta pazienza occorre per crescere nel migliore dei modi un cucciolo di cane. La risposta non è né «Tanta» né «Poca», ma semplicemente «Ci vuole pazienza». La pazienza di far vivere le giuste esperienze al cucciolo, di educarlo o socializzarlo, insomma fare tutte quelle cose che ormai tutti (o quasi) sappiamo. Non solo, perché ci vuole pazienza, anche, quando si permette all’animale di compiere qualche danno tra le mura domestiche, di sporcarsi con il fango e magari con la cacca di qualche bovino/equino/umano, dove alla fine tutti si tuffano (ovviamente mi riferisco al tuffo dei cani!). La pazienza di tollerare qualche abbaio, la voglia di giocare con loro pure se si è stanchi o quando qualcosa non va nel verso giusto. Ci vuole pazienza nel conseguire gli obiettivi che ci si è prefissati, seguendo determinati percorsi di educazione. Per ottenere risultati, d’altra parte, ci vuole tempo: ad esempio, per costruire un buon richiamo non possiamo pretendere di impiegarci solo due settimane, ma il risultato sarà frutto di lavoro, complicità e rapporto emozionale che si va a costruire con il proprio cane quotidianamente, non solo giorno dopo giorno, ma momento dopo momento. Perché mai un cane dovrebbe essere felice di tornare da una persona impaziente e che non gli dedica attenzioni?

Ci vuole pazienza perfino per giocare, metterci lì con il proprio beniamino a quattro zampe e condividere con lui i mille giochi che gli compriamo, ma che magari poi non usiamo. Di certo palline e pupazzi non sono molto attraenti e stimolanti. Inventiamoci attività da condividere, non pensiamo di pulirci la coscienza comprando vagonate di giochi e poi lamentandoci del fatto che il cane è viziato perché ha tanti giochi che non guarda nemmeno. Ѐ meglio condividere i suoi giochi, usandoli in attività comuni. Voi giochereste a tennis da solo contro un muro per più di dieci minuti? I cani, come noi, preferiscono fare le cose in compagnia!

Condividere può, anche, essere fare una passeggiata extra quando si va a buttare i rifiuti oppure quando si va a prendere il giornale o le sigarette. Insomma, se si condividono le proprie azioni e attività, si può contare su un compagno che difficilmente dirà di no e che soprattutto non chiede soldi e non assilla con i suoi problemi. Che cosa volete di più, approfittane!

Bruno Ferrari – Educatore cinofilo professionista