Lagotto internazionale
18 ottobre 2009
2 min

Lagotto internazionale

Il Lagotto Romagnolo, la razza canina protagonista a Bagnara di due giorni del Campionato sociale del club italiano Lagotto. Nella magnifica cornice di villa Morsiani decine e decine di questi cani hanno partecipato con i loro padroni a questa manifestazione affrontando ieri la prova di bellezza, mentre oggi saranno impegnati sulle colline nei pressi di Brisighella, a Santa Maria in Purocielo, nelle prove di ricerca del tartufo.
numeri da record, con 150 cani iscritti e la partecipazione di lagotti provenienti non solo da tutta Italia, ma anche da Slovenia, Romania, Croazia, Svizzera, Francia, Spagna, Olanda, Belgio, Germania, Austria, Repubblica Ceca, Finlandia, Lettonia e Stati Uniti.
al centro di tante attenzioni c era proprio lui, il Lagotto Romagnolo, cane da tartufi a pelo riccio presente un tempo accanto al pagliaio in tutti i nostri casolari di campagna. Malgrado infatti un passato assai modesto e l aver persino rischiato l estinzione all inizio del secolo scorso, questo cane ha negli ultimi anni ricevuto tutti gli onori che merita. Sul finire degli anni 70, un gruppo di valenti cinofili, tra i quali figurava Antonio Morsiani, inizio un lungo e faticoso lavoro di ricerca e selezione. Questo lavoro porto oltre ad un recupero del Lagotto sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, e anche alla fondazione del Cil, il Club Lagotto Italiano e all approvazione della razza da parte dell Enci.
I CANI presenti a Bagnara vezzeggiati e curati dai loro padroni con maniacale attenzione sono i discendenti dei “can lagott” che gia nel 1600 nelle Valli di Comacchio cacciavano assieme ai loro padroni. Inoltre, a tempo perso, i vallaroli si dedicavano anche alla ricerca dei tartufi. Fu cosi che i loro cani cominciarono a svolgere assiduamente questa attivita. Il Lagotto si diffuse in Romagna per questo: il pelo riccio, denso e finissimo, la sua docilita, la sobrieta e la frugalita ne fecero il compagno ideale per i tartufai che prevalentemente battevano boschi collinari in autunno e in inverno.