Litiga con la vicina e le uccide il cane con un colpo di fucile: libero
23 gennaio 2014
3 min

Litiga con la vicina e le uccide il cane con un colpo di fucile: libero

maltrattamento
Stanco di quel cane che infastidiva il suo gregge di pecore, non ci ha pensato un attimo a fargliela pagare: ha imbracciato il fucile e l’ha ucciso davanti agli occhi della sua padrona. Autore del gesto, un pastore di 70 anni di Vetralla, in provincia di Viterbo. Da tempo litigava con la proprietaria del terreno confinante – una signora di 55 anni – per via del suo quattro zampe, che imperterrito non voleva smettere di dare fastidio al suo bestiame. Discussioni continue fino al triste epilogo. Secondo quanto riportato da un articolo pubblicato sul sito web qn.quotidiano.net, l’uomo sarebbe arrivato anche a minacciare la donna, intimandola a non fare più uscire il suo cane, ma lei si è sempre difesa spiegando che non poteva farci nulla. A quel punto il pastore ha impugnato l’arma – regolarmente denunciata – ha mirato al cane, che in quel momento stava giocando, ha fatto fuoco e l’ha fatto fuori. Poi, poche ore dopo i fatti e la denuncia della vicina, ha ammesso tutte le sue responsabilità davanti ai carabinieri. “Se ci fosse stata la flagranza di reato – spiega Raffaele Gesmundo, comandante dei carabinieri della compagnia di Viterbo – si sarebbe potuto procedere con l’arresto”. Invece, l’uomo ha subito confessato le sue colpe, per cui è stato deferito dalla Procura della Repubblica in stato di libertà. Intanto da Treviglio, in provincia di Bergamo, arriva  la notizia riguardante anche l’assoluzione di un agricoltore che nel 2011 aveva ucciso un cane con il proprio coltello: per la legge si sarebbe trattata di legittima difesa. Il 29 dicembre di quell’anno, l’uomo – si legge su bergamo.corriere.it – si trovava nell’orto a raccogliere verdure. Improvvisamente, ha notato che un cane di razza – un esemplare di Epagneul Breton – stava per azzannare una sua gallina. Gallina trovata morta. L’animale ha poi aggredito il padrone di casa che, per difendersi dall’attacco, ha tirato fuori il coltello colpendo con un fendente il quattro zampe. Il proprietario del cane ha, quindi, presentato una querela per maltrattamento di animali, costituendosi poi parte civile sia per i danni materiali (l’esemplare di razza è stato operato) sia per quelli morali. A carico dell’agricoltore è scattato così un decreto penale di condanna al quale lui ha deciso di opporsi, finendo a processo con rito abbreviato. Ieri, infine, è scattata l’assoluzione, per “stato di necessità” – dice il codice – essendo l’aggressore un animale e non una persona.