Presentata proposta di legge sulla pet therapy
17 maggio 2013
2 min

Presentata proposta di legge sulla pet therapy

pet therapy
Interagire e stare in contatto con gli animali domestici – come, per esempio, i cani – fa molto bene alle persone, sia a livello fisico sia psicologico. Sulla base di ciò, che ormai è risaputo da tempo, è stata – nei giorni scorsi – depositata alla Camera una proposta di legge da parte dell’onorevole Michela Vittoria Brambilla, affinché la pet therapy sia riconosciuta come metodo di co-terapia. Il testo è stato presentato, lo scorso giovedì, al centro Maria Letizia Verga che sta per ospitare proprio un progetto di pet therapy con l’associazione “Frida’s Friends”, aderente alla Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente. In esso si mira a fissare – si legge in un articolo pubblicato su il cittadinomb.it – il principio secondo il quale una cura basata sull’aiuto degli animali non sia per niente fondata sul loro sfruttamento, oltre a dare un quadro di certezze a pazienti, medici e operatori. Inoltre, è previsto il divieto di coinvolgere nelle terapie animali selvatici o esotici, cuccioli di età inferiore a un anno, animali anziani o femmine gravide, animali in condizioni patologiche. Per finire, in base a tale proposta di legge, agli animali deve essere sempre garantita un’adeguata e sana vita in famiglia con il proprietario o conduttore che sia. “La pet therapy – spiega l’onorevole Brambilla – non può e non deve essere “sfruttamento” degli animali, ma – al contrario – li riconosce come individui capaci di stabilire un rapporto emozionale profondo con gli esseri umani, rispettando le caratteristiche etologiche di entrambi”. Tale iniziativa ha lo scopo di colmare un vuoto in Italia: se alcune regioni – come Puglia, Piemonte, Veneto e ultimamente il Friuli-Venezia Giulia hanno già legiferato sull’argomento – manca ancora, però, una legge-quadro nazionale, che riconosca esplicitamente la pet therapy e definisca criteri e standard validi per tutti. Più precisamente, il testo proposto dall’onorevole Brambilla distingue tra “attività assistite dagli animali” (AAA), cioè “interventi relazionali di tipo educativo, didattico, formativo e ricreativo realizzati da gruppi di lavoro qualificati e “terapie assistite dagli animali” (TAA), vere e proprie terapie per necessità praticate con l’intervento del medico. A tal proposito, si prevede l’istituzione di una commissione nazionale, composta da esperti delle varie discipline coinvolte, che possa definire criteri, condizioni e requisiti per la valutazione dei progetti di AAA e TAA, individuare le figure professionali specifiche e le procedure standard e, anche, elaborare un regolamento da sottoporre al ministero della Salute.