A chi affido Fido quando non posso occuparmi di lui?
15 marzo 2013
7 min

A chi affido Fido quando non posso occuparmi di lui?

cura

Negli anni recenti sono nate moltissime realtà piccole medie o grandi che si offrono per custodire i nostri cani quando noi non possiamo farlo per i più svariati motivi. In passato, andavano molto di moda le pensioni per cani, dove il nostro quattro zampe trovava accoglienza in box di 4 o 5 mq, coperti o a volte addirittura riscaldati, e nessuno più di tanto si preoccupava del fatto che potesse essere un trauma o una forma di “maltrattamento”.

Oggi, per fortuna, il modo di vedere e concepire la propria vita accanto a un cane è cambiato. Si sono affermati principi sani di cura e accudimento, e si è dato molto più spazio che in passato a ciò che prova, sente, vive l’animale da affezione che abbiamo scelto come compagno di avventura. Su questa scia si sono moltiplicati esponenzialmente gli appassionati, i volontari, gli educatori, le famiglie, gli studenti, che dietro piccoli compensi si prendono la responsabilità di accudire in nostra vece i pelosi di casa. Basta aprire un giornale, internet o cercare volantini e avvisi nelle varie aree verdi delle nostre città oppure rivolgersi a negozianti di articoli per animali: di solito si arriva sempre a raccogliere decine di numeri e nomi da contattare.

In alternativa, per non voler proprio rischiare in grande una brutta esperienza, sono nate da poco realtà aziendali più o meno organizzate che offrono direttamente una vasta scelta di nominativi e di figure definite “professionali” alle quali – secondo loro – si può affidare il cane senza problemi, in totale sicurezza e serenità. Ecco, ciò detto, quello che davvero conta per essere certi che il proprio cane o gatto saranno gestiti da persone perlomeno capaci di comprenderne le modalità di comunicazione di base, occorre tenere a mente che non ci si improvvisa educatori o dog sitter.

Questi lavori sono dei veri e propri percorsi di vita che vengono praticati da persone che hanno, non solo passione, ma tempo e denaro per potersi dedicare con attenzione e serietà a svolgere delle mansioni di fondamentale importanza e non dei semplici “servizi di utilità”. Si dovrebbe pretendere di verificare la capacità dei potenziali candidati a detenere il nostro cane a condurlo in passeggiata, a capire dove e come sarà sistemato una volta a casa, se ci sono altri animali in casa, chi sono gli umani con i quali condividerà il periodo di lontananza da voi, se le persone che lo prenderanno in gestione sanno riconoscere segni importanti di disagio, di stress, di ansia o semplicemente di sofferenza fisica che il vostro cane potrebbe presentare durante la vostra assenza.

Le pensioni per cani (nel concetto che tutti conosciamo) hanno avuto sicuramente un grande utilizzo da parte di molti proprietari di cani. Sono comode, pratiche, non molto costose, se il cane non ha particolari difficoltà ad abituarsi a vivere per un periodo in un box e all’aria aperta, avere una cuccia vera, a scadenzare uscite e pappe su orari molto ben definiti, se il titolare della pensione è persona saggia e si presta a mostrarci i box, a farci riscontrare il grado di pulizia della sua struttura, se ogni tanto quando lo contattate riesce a dire che “non ha posto” e se quando il cane ritorna a casa è allegro e felice come quando lo avete accompagnato, allora non c’è molto da preoccuparsi e alla lunga, girando girando, si può avere a che fare con pensioni per cani serie e motivate a fare un buon lavoro e a restituirvi il cane vivo e vegeto in primo luogo, ma soprattutto sereno.

L’importante. in ogni caso, è che scegliate un privato, una società, una ditta, un’agenzia, una pensione, sappiate sempre pretendere di guardare con i vostri occhi cosa accade e come. Pretendete di poter avere notizie del vostro cane o gatto, di ricevere aggiornamenti almeno ogni paio di giorni, una foto o magari un video, parlate a lungo con le persone che si occuperanno del vostro compagno di vita, fate tante domande e aspettatevi sempre risposte e molta pazienza, diffidate da chi accomuna la passione per gli animali con l’esperienza a gestirne. Il giardino di una casa può essere del tutto indifferente per un cane, quando lui è abituato a vivere sul vostro divano o comunque all’interno di un appartamento. Piuttosto verificate quando e dove il vostro cane verrà condotto a passeggiare, con che modalità, se la persona che se ne occuperà abbia mai letto il regolamento di polizia veterinaria della città in cui abitate, se abbia mai frequentato un corso di pronto soccorso (per animali o per umani la cosa non esattamente la stessa, ma perlomeno aiuta), se conosca i segnali calmanti, le modalità di avvicinamento con gli altri cani, i rituali che s’instaurano quando un cane è al guinzaglio o sciolto.

Un educatore cinofilo non avrà problemi a darvi tutte le indicazioni sulla sua formazione perché – visti i costi e la gavetta che ha affrontato per conseguirla – ne andrà fiero e vi potrà mostrare attestati, certificati, diplomi e quanto altro. Magari vi consiglierà un libro da leggere che parla di cinofilia o vi sarà sempre di utile riferimento quando avrete un qualsiasi problema con il vostro cane. Un cinofilo di esperienza sarà in grado di parlarvi di alimentazione, comportamento, conduzione, educazione, motivazione e sarà felice di condividere con voi le sue premure, le sue modalità di lavoro, le sue idee.

Veniamo alla dolente nota: i costi. Non sempre un costo alto implica qualità. Come per gli alberghi a cinque stelle o per i grandi professionisti di ogni settore, il conto o la parcella “salata” non implicano necessariamente aver trovato una soluzione top. Chi lavora autonomamente certo sarà meno caro, ma in questo settore purtroppo non esistendo una regolamentazione, un codice deontologico, un albo, ma soltanto molte realtà più o meno diverse e distanti tra loro, il prezzo è stabilito prima di tutto sulla propria “regolarità” fiscale. Non sempre, ma spesso, chi lavora seriamente in ambito cinofilo, sia come educatore, come dog sitter o come accuditore, ha una posizione IVA aperta, emette regolare fattura, è sicuramente parte attiva di un’associazione, un ente, un’istituzione cinofila regionale o nazionale e in questo senso si hanno maggiori garanzie di poter ricevere un trattamento all’altezza delle nostre aspettative.

Purtroppo ancora esistono molte situazioni di irregolarità, di fuori mercato, di assoluta indimostrabilità delle proprie conoscenze e capacità in questo campo, e a fronte della impossibilità da parte di colui che dovrà prendersi cura del proprio cane di poter dimostrare da dove viene e che percorso ha fatto finora, magari è meglio girare i tacchi e cercare altrove soluzioni utili per Fido. Un privato di cui si è avuta notizia tramite il passaparola, la buona raccomandazione o un biglietto trovato al parco, deve potersi mettere a completa disposizione e dimostrare con i fatti che è all’altezza di poter gestire il nostro cane e di farlo stare bene quando noi non saremo lì a controllarlo.

Non esistono ancora patentini ufficiali, ma alcune scuole e alcune realtà imprenditoriali, così come molte associazioni sportive dilettantistiche, offrono la possibilità di seguire il nostro cane nel corso della sua intera vita, fin da quando è cucciolo, sia per l’alimentazione sia per l’educazione di base, nonché per l’accudimento e le passeggiate. Sicuramente meglio affidarsi a chi ha un filo rosso che lo lega al nostro animale domestico fin dall’inizio: fare il percorso insieme mette al riparo da moltissime sorprese. Insomma l’esperienza insegna, ma più di tutto insegna la prudenza.