Addomesticamento del cane (2/5)
21 luglio 2011
3 min

Addomesticamento del cane (2/5)

….. Ma mentre questa datazione avviene con buone probabilità di esattezza, risulta molto più difficile stabilire in quale misura oggi il rapporto tra uomo e cane sia cambiato rispetto a migliaia di anni fa, all’inizio dell’addomesticamento. Tale rapporto potrebbe essere rimasto sostanzialmente simile a quello di allora. Infatti la notevole affinità e le potenzialità di comunicazione oggi esistenti tra uomini e cani si sono evolute come parte integrante delle comuni origini di cacciatore che l’uomo condivide con il lupo. Si tratta di un legame biologico fondato su strutture sociali e comportamenti molto simili, in quanto evolutesi in entrambe le specie al fine di soddisfare le necessità legate alla caccia in gruppo, e che permangono tuttora essendosi adeguate alla vita delle società moderne. Si può facilmente immaginare come, alla fine dell’ultima glaciazione, in un ambiente in cui l’uomo e il lupo erano in competizione per le stesse risorse alimentari, tra le due specie abbia potuto formarsi questa alleanza. Nelle comunità di cacciatori e raccoglitori di allora, le donne e i bambini offrivano aiuto a qualunque animale si trovasse nelle vicinanze: i giovani canidi venivano addomesticati, come del resto altri animali, sia erbivori che carnivori. In Europa i canidi erano rappresentati dal lupo, e nelle regioni più orientali anche dallo sciacallo; in Nord America dal lupo e dal coyote; in Sud America da varie specie di “ volpe “ e dallo speoto sciacallo delle caverne; in Africa dallo sciacallo e forse dal licaone. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, queste associazioni si rivelarono di breve durata: infatti, se gli individui addomesticati da giovani raggiungevano l’età adulta, seguendo l’istinto naturale tendevano a staccarsi dall’uomo per procurarsi il cibo per proprio conto e per accoppiarsi. Ciò è da imputare al fatto che per natura essi erano cacciatori solitari, privi dei complicati comportamenti sociali che si riscontrano in due sole specie di canidi: nel lupo e nel licaone africano. Come si verifica nelle comunità umane, anche nel lupo la struttura sociale si basa sulla gerarchia che si instaura tra individui dominanti e sottomessi, costantemente consapevoli del proprio reciproco status. Questo è alla base di ciò che interpretiamo come affetto, e che appare tanto importante nelle relazioni tra uomini e lupi oppure tra cani e uomini. Ma bisogna precisare che, sebbene molte altre specie animali dipendono da un leader, la loro struttura sociale complessiva non ricalca esattamente quella degli esseri umani come avviene invece nel lupo. Per fare un esempio, tra i canidi il licaone è un carnivoro altamente sociale, che vive e caccia in branco. Tuttavia, in questa specie, le gerarchie di dominanza non sono ben sviluppate e il comportamento sociale, rispetto a quello del lupo, è basato più sull’offerta reciproca di cibo rigurgitato piuttosto che sulla comunicazione mediante l’espressione facciale e la postura del corpo ( vedi il precedentemente accennato linguaggio del cane ). A queste condizioni, a meno che un essere umano non sia disposto a ricevere in bocca l’offerta di cibo rigurgitato da un licaone, le sue possibilità di comunicazione con l’animale africano risulteranno prevedibilmente limitate. ( NELLA FOTO ESEMPLARI DI LICAONE AFRICANO ) CONTINUA ….