Colpo di calore e shock termico
3 gennaio 2013
2 min

Colpo di calore e shock termico

malattie

I cani non sono in grado di espellere il calore eccessivo con la traspirazione e cercano di mantenere la giusta temperatura (per i cani la temperatura normale è pari a 38,5°C mentre superati i 39°C si valuta come stato febbrile), aumentando la frequenza respiratoria e utilizzando la lingua come “radiatore”. Il sistema non è molto efficiente e induce inoltre un aumento indesiderato della frequenza cardiaca, già molto più alta di quella dell’uomo, perché inversamente proporzionale al peso dell’animale (la balena ha un battito cardiaco ogni due minuti, mentre il topo è una specie di mitragliatrice). Per questi motivi i cani sono molto sensibili ai colpi di calore.

In estate  una lunga sosta in una macchina chiusa e parcheggiata al sole o sforzi fisici prolungati al sole, quali corse ripetute sulla spiaggia nelle ore centrali, possono diventare pericolosissime e addirittura letali. Se ravvisate comportamenti anomali con affanno e parossismo respiratorio, letargia o comportamenti da “ubriaco”, intervenite per riportare gradualmente la temperatura corporea a livelli normali. Utilizzate panni bagnati con acqua fredda o liquidi che evaporano facilmente, come aceto o alcool, perché l’evaporazione sottrae calore al corpo a contatto. Non utilizzate ghiaccio, perché un raffreddamento troppo rapido potrebbe causare scompensi e persino shock cardiocircolatori.

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Si parla, invece, d’ipotermia quando la temperatura corporea scende sotto i valori normali, anche se di poco: per i cani insorge sotto i 37,5°C. Le precauzioni sono, ovviamente, le stesse ma di segno opposto: è necessario riscaldare gradualmente il soggetto, coprendolo, mantenendolo asciutto e fornendogli calore in modo proporzionale senza salti improvvisi. Si deve trasportare l’animale in un ambiente caldo, avvolgerlo in una coperta e riscaldarlo con delle borse dell’acqua calda. Se misurando la temperatura rettale si dovesse osservare ipotermia (36-37°C), occorre immergere lo sfortunato amico in una vasca con acqua calda e poi asciugarlo accuratamente con phon. Sulla parte congelata si deve applicare del calore umido, come ad esempio degli stracci inumiditi con del vapore. Si deve agire, inoltre, con delicatezza senza sfregare i tessuti per non creare danni e non si deve applicare alcun farmaco prima dell’arrivo del veterinario.

Articolo a cura della Clinica Veterinaria Borgarello