Cosa fare o non fare all'arrivo di un cucciolo a casa
8 gennaio 2015
7 min

Cosa fare o non fare all'arrivo di un cucciolo a casa

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L’arrivo di un cucciolo in famiglia è senza ombra di dubbio un evento meraviglioso. Tutti non vedono l’ora di conoscerlo, giocarci e coccolarlo. Siamo sicuri, però, di sapere davvero cosa fare al suo arrivo e nei primi mesi di convivenza? Ecco di quali regole tener conto, sfatando alcune errate convinzioni comuni.

Se state leggendo questo articolo perché pensate di prendere un cucciolo, FERMI UN ATTIMO! Chiedetevi: siete delle persone dedicate alla carriera, con pochissimo tempo a disposizione? Siete delle persone facilmente irascibili? Siete dei maniaci di ordine e pulizia? Avete dei poppanti per casa? Se avete risposto di sì ad almeno una delle domande precedenti, allora è il caso che ci pensiate bene. E vi spiego il perché: un cane ha bisogno di molte attenzioni, occorre insegnargli parecchie cose e, almeno i primi mesi, vi sembrerà di aver appena avuto un figlio. Ci vuole molta pazienza, perché ogni individuo ha i suoi tempi di apprendimento. I cani per natura sono molto disordinati e non curano la propria igiene né quella della casa. D’altra parte, i loro ospiti cani non baderebbero a queste attenzioni.

Il cucciolo è, quindi, come un vero e proprio bimbo, per cui come potrebbe occuparsene un altro bimbo? Lascereste mai al vostro figlio di 3/7 anni un neonato in custodia, di cui occuparsi continuamente? Se, quindi, pensate di prendere un cane come compagnia per il vostro bimbo, sappiate che è come pensare di fare un fratellino: occorrerà insegnargli il rispetto per lui e gestire voi il cucciolo in tutto e per tutto. Dovrete insegnare a vostro figlio come rapportarsi con lui. A tal proposito, potreste rivolgervi a un bravo educatore o istruttore cinofilo che vi dia le linee guida di base!

Se state leggendo questo articolo perché il cucciolo lo avete già preso, ecco a voi una preziosa guida per evitare di trovarvi impreparati. Il giorno del suo arrivo, il cucciolo avrà bisogno di capire dove si trova e chi mai saranno questi umani che l’hanno prelevato dalla sua comoda e confortante precedente casa. In poche parole, deve ambientarsi. Le prime 24 ore, quindi, dovranno essere di religiosa osservazione. Occorre lasciare acqua, cibo, giochi e cuccia a disposizione e osservare i suoi comportamenti senza influenzarli, appuntando su un diario gli orari in cui dorme, gioca, mangia e fa i suoi bisognini. Nei giorni successivi questo vi aiuterà a rispettare i suoi ritmi naturali e, allo stesso tempo, vi tornerà utile per anticipare alcuni comportamenti (ad esempio, portarlo fuori qualche minuto prima dell’orario presunto della pipì oppure non proporre di giocare se sapete che dovrà dormire).

Il cucciolo e le sue attività vanno rispettate. Ad esempio, occorrerà non svegliarlo assolutamente mentre riposa e MAI togliergli il cibo mentre mangia (c’è chi lo fa per il puro piacere di far capire al cane chi comanda, ma non è questa la giusta strada!). Può essere utile, inoltre, designare un posto “giusto”, dove il cucciolo possa fare i bisognini i primi tempi, durante i quali per motivi fisiologici non gli sarà possibile trattenerli. Per invogliarlo sempre più a farla nel posto giusto, si dovrà premiarlo, lodandolo verbalmente e con un bocconcino. Se, invece, farà i bisognini nel posto sbagliato – e i primi giorni lo farà il 90% delle volte – NON FATE NULLA! Non sgridatelo, niente botte sul sederino e niente giornale sul popò o muso spalmato sulle sue deiezioni. Il cucciolo, infatti, capirebbe soltanto che fare i bisognini in vostra presenza non è conveniente o addirittura è pericoloso (si vede soltanto aggredito e non c’è alcun insegnamento dietro). Spaventandolo, correrete il serio rischio di non poter fare alcun intervento educativo in seguito, perché il piccolo farà in modo di liberarsi non appena voi vi distrarrete (e questo è il motivo per cui una delle classiche chiamate al centro cinofilo è: “Signora, sono stato ORE fuori col cane e poi ha fatto pipì appena siamo rientrati”).

Teniamo a mente fin dall’inizio che il mondo esterno e la dimensione sociale sono altrettanto importanti per Fido. Anche se non si è ancora terminato il ciclo dei vaccini, è necessario, quindi, non tenerlo recluso in casa. Fategli fare esperienze ambientali, fatelo uscire, magari portandolo con voi a fare la spesa, anche in braccio se preferite. Fategli conoscere l’auto, ma attenzione a non usarla solo per andare dal veterinario, altrimenti, collegandola all’andare in un posto spiacevole, potrebbe iniziare a soffrirla. Fate in modo, invece, che per lui l’auto sia un mezzo per raggiungere posti divertenti, magari un parco dove si corre e si gioca. Tenete bene a mente che il cucciolo non è un peluche (nonostante gli somigli parecchio): sì alle carezze, ma con moderazione. Non stressatelo, toccandolo di continuo, e soprattutto non toccatelo mentre mangia o dorme. Fate osservare tali regole anche ai vostri amici e parenti, che non vedranno l’ora di conoscerlo. D’altra parte, a voi farebbe piacere se ospiti sconosciuti vi toccassero e vi chiamassero di continuo?

Lo scodinzolio del cane non sempre va interpretato come “festa”, bensì va contestualizzato. Se vedete il cane ansimante, che vi salta addosso e che scodinzola molto velocemente, questa è adrenalina e non è proprio segno di felicità! In tal caso, basta ignorarlo per qualche secondo e si calmerà. Invece, se lo scodinzolio è lento e il cane non ansima, via libera alle coccole. Per evitare che il vostro Fido si piazzi per tutta la vita sotto la tavola durante i vostri pasti, non offritegli MAI il cibo mentre siete seduti a tavola e fate bene attenzione che non cada nulla per terra mentre mangiate. Una buona norma sarebbe offrirgli un osso di pelle di bufalo o il “kong”, in modo da tenerlo distante dalla tavola e impegnato, finché il pasto non sia terminato.

Il mordicchiare continuo delle vostre mani NON È ASSOLUTAMENTE UN GIOCO. In tal caso, ignoratelo, togliete la mano e fornitegli altro da mordere. Utile sarebbe, anche, dargli una treccetta con cui giocare al tira e molla. Per rimproverare il cane, non urlategli mai! Le vostre urla per Fido corrispondono all’abbaiare, che significa “allarme ci sono i nemici!”. Di conseguenza, se urlate ma non si vede alcun nemico, perdete di credibilità e soprattutto Fido non lo recepisce come rimprovero. Inoltre, i cani tendono a legare di più e a dare più ascolto alle persone che mantengono la calma e un certo equilibrio interiore. Come punizione per il cane sarà sufficiente privarlo della vostra attenzione. ASSOLUTAMENTE non picchiatelo. Il risultato sarebbe quello di diventare dei nemici per Fido e lui potrebbe iniziare a marcare dentro casa (facendo anche 15/20 pipì al giorno e facendo bene attenzione a non farla davanti a voi). Il cane deve avere fiducia in voi, quindi, se volete che per 15 anni il vostro cane vi ascolti e si fidi di voi, evitate! E piuttosto che punire (se non ignorando) i comportamenti sbagliati, sottolineate quelli corretti con un bellissimo premio in cibo (detto rinforzo positivo).

Non abbiate la pretesa che il cane debba per forza giocare e socializzare subito con cani di ogni tipo ed età, e non portatelo subito nei parchi dove ci sono altri cani liberi. Potrebbero venir fuori delle terribili esperienze (il bullismo esiste anche fra cani) e un cucciolo indifeso potrebbe avere il terrore dei suoi simili per sempre. Piuttosto affidatevi a un buon centro di educazione cinofila, dove il cucciolo potrà fare delle sedute di socializzazione guidata con dei cani adatti, detti TUTOR. Delle esperienze di socializzazione positive avranno come conseguenza un cane con un corretto modo di approcciarsi ai suoi simili, senza problemi di aggressività o paura. Giocate spesso col vostro cane, insegnategli cose nuove, parlategli. Così facendo, rafforzerete il vostro rapporto. E soprattutto… insegnategli l’AMORE!

 

​Laura Leonardi

​Educatore cinofilo CSEN-CONI