Dogo argentino
30 novembre 2014
4 min

Dogo argentino

etologia

Questa razza è originaria della provincia di Cordoba, che è situata al centro della regione mediterranea della Repubblica Argentina. Fu creata dal dottor Antonio Nores Martinez, un medico membro di un’antica famiglia locale. Nel 1928, per passione verso i cani – forse anche per tradizione di famiglia – fissò in uno standard l’aspetto caratteristico di questa nuova razza, che egli chiamò Dogo argentino.

All’inizio, egli incrociò metodicamente diversi cani di razza pura con l’antico cane da combattimento di Cordoba, Perro de Pelea Cordobés, un cane forte e vigoroso, ma di carattere ancora instabile e geneticamente mal definito. Questa razza locale – prodotto di incrocio fra i Mastiff, i Bulldog e i Bull Terriers – era rinomata e molto apprezzata tra gli amatori dei combattimenti di cani. In questa epoca, questi combattimenti erano molto popolari fra tutte le classi sociali. Grazie a una selezione severa e minuziosi studi di carattere, il dottor Nores Martinez raggiunse così lo scopo che si era prefissato, ottenendo una prima famiglia a eredità stabile.

All’inizio, questo cane fu considerato unicamente cane da combattimento. Ma il dottor Nores Martinez era un cacciatore appassionato e usò questi cani in una delle sue abituali battute di caccia. I cani di questa nuova razza fecero tanta mostra di questa attitudine, che divennero il centro di interesse dei patiti della caccia: questo cane divenne così rapidamente un cane da caccia per selvaggina di grande taglia. Per migliorarne l’olfatto fu introdotto il Pointer. Nel corso degli anni, si adattò ancora una volta a una nuova attività, grazie alla sua forza, la sua tenacia, il suo odorato molto fine e il suo coraggio.

Lo designano come il migliore tra i cani da caccia al cinghiale, al pecari, al puma e agli altri predatori che infestano le vaste e diverse regioni del territorio argentino. Il suo equilibrio armonioso e la sua muscolatura atletica lo rendono tale da sopportare lunghe marce in tutte le condizioni atmosferiche.

Il 21 maggio 1964 il Dogo argentino è stato riconosciuto dalla società cinofila argentina e dalla società rurale argentina, che gli ha aperto il suo libro genealogico. Il 31 luglio 1973 – grazie agli sforzi infaticabili del dottor Agostino Nores Martinez, fratello del creatore della razza – il Dogo argentino è stato accettato dalla Federazione Cinofila Internazionale (FIC) come prima e unica razza argentina e fu pubblicato il primo standard ufficiale.

Nonostante una certa fama che inspiegabilmente accom­pagna la razza, il Dogo Argen­tino, in realtà, è un cane fedele, gioioso, amabile, mai aggressivo. È solitamente equilibrato e non aggressivo in ogni situazione, è molto legato al proprietario che sarà sempre il suo punto di riferimento. In famiglia un Dogo ama stare sempre accanto ai membri famigliari, dimostrandosi parte integrante di loro. Non è un cane adatto ai neofiti, ma indicato per persone che conoscono la psicologia canina e sono a conoscenza delle caratteristiche di razza. In sintesi non è consigliato come primo cane.

Il Dogo argentino è un grande guardiano e un valido cane da difesa, ma non lo si può paragonare alle altre razze che tradizionalmente assolvono questi compiti, perché è l’unico a essere stato creato per un impiego venatorio. Questo suo essere un cane da utilità un po’ atipico richiede un addestramento che tenga conto delle sue caratteristiche e dei suoi ritmi di crescita e che gli offra gli stimoli giusti. Come guardiano della proprietà è fermo e deciso nel tenere lontano gli estra­nei in assenza del padrone, alla presenza del quale, invece, è pronto ad accettare chiunque. Come cane da difesa personale, i suoi trascorsi di cacciatore gli hanno lasciato in eredità una buona socievolezza con il genere umano, ma è in grado di distinguere una situazione da un’altra e, se si rende conto che i suoi cari sono in pericolo, la sua reazione sarà fulminea, anche senza mai essere stato addestrato alto scopo.

Se si sceglie un Dogo, si deve mettere in conto che non si accontenta di stare in un giardino a fare la guardia, il padrone deve dedicargli tempo per soddisfare le sue esigenze, sia in termini di contatto fisico sia in termini di movimento, per il suo equilibrio psicofisico e perché ha bisogno di mantenere in forma il suo corpo di atleta. II Dogo non va scelto solo per le caratteristiche puramente estetiche, ma è opportuno informarsi sulla razza, mettere in conto le sue potenzialità e la sua tempra ed essere disposti ad affrontare un percorso educativo che deve cominciare appena mette piede nella sua nuova casa. Si consiglia per la scelta del proprio cane di avvalersi di un aiuto di una figura professionale, in modo tale da trovare un cane adatto alle proprie caratteristiche.