I doveri del proprietario tra legislazione e buon senso
19 marzo 2013
6 min

I doveri del proprietario tra legislazione e buon senso

Dove c’è cane, c’è burocrazia: nasce insieme ai cuccioli, con la compilazione dei modelli ENCI A e B ed è destinata ad accompagnarlo per tutta la vita. Un buon proprietario, tuttavia, non deve solo preoccuparsi di essere in regola con le carte, bensì è suo dovere rispettare anche quelle regole di gestione dell’animale che coincidono con il buonsenso.

LA BUROCRAZIA

La voltura del cane presso la ASL: il cucciolo acquistato in allevamento ha già il microchip inserito dal medico veterinario. Se il cane dovesse perdersi risulterebbe intestato all’allevatore. L’anagrafe canina prevede una serie di pratiche burocratiche affinché, in caso di smarrimento, risultiate essere voi gli intestatari del microchip. La prima parte della pratica è a carico dell’allevatore: ha già iscritto il cucciolo all’anagrafe canina a nome suo; ora deve consegnare alla sua ASL veterinaria un documento compilato e firmato, dal quale risulta la cessione del cucciolo a voi. La seconda pratica dovrebbe essere a carico della vostra ASL veterinaria, che ricevendo dalla ASL veterinaria dell’allevatore la segnalazione di cessione del cane, deve registrare la voltura della titolarità del microchip. Per sicurezza, però, poiché l’anagrafe canina è organizzata in scala regionale e non nazionale è meglio fare un controllo incrociato. Quando l’allevatore vi avverte dell’avvenuta cessione, telefonate alla vostra ASL veterinaria per verificare che tutto sia a posto. Se così non dovesse essere, gli impiegati vi spiegheranno come regolarizzare la vostra posizione utilizzando i documenti che vi ha consegnato l’allevatore: certificato di inoculo del microchip e modulo di voltura.

Fate moltissima attenzione, se spesso siete in viaggio con il cane. Le ASL veterinarie e i canili non hanno accesso a tutti i registri di anagrafe canina. Pertanto al collare del cane mettete una medaglietta con il vostro numero di telefono, il numero del microchip e il comune dove è registrato. In caso di smarrimento, sarà il modo più semplice per rintracciarvi ed evitare al poverino di passare giorni e giorni in qualche canile.

La voltura del pedigree: alcuni allevatori intestano tutti i cuccioli a se stessi. Nel mio caso è stata una scelta maturata negli anni, poiché troppe volte i pedigree sono andati persi, sono arrivati in ritardo o con degli errori. Se anche l’allevatore cui vi siete rivolti adotta questo metodo, dovrete fare una piccola pratica per volturare la titolarità del pedigree. A tempo debito, egli vi consegnerà il pedigree e un altro modulo per la voltura; con questi due documenti vi recherete presso la vostra delegazione ENCI per completare la pratica di voltura (sul sito www.enci.it – Gruppi Cinofili – troverete l’elenco, orari e numeri di telefono). Se l’allevatore, invece, ha intestato il cucciolo direttamente a voi, non dovrete fare altro che attendere la notifica della delegazione ENCI locale che vi inviterà a passare nel loro ufficio per ritirarlo. Il pedigree è un documento importante, non dimenticatevelo!

IL BUONSENSO

L’assicurazione: non esiste alcuna razza a obbligo di assicurazione, nello stesso tempo è buona norma stipularne una per danni a terzi. Potrete semplicemente ampliare la polizza del capofamiglia, inserendo anche il cane con una spesa modica. Per quanto riguarda i cani da caccia, le assicurazioni (obbligatorie per tutti i cacciatori) hanno formule che coprono i danni provocati dal cane in addestramento o durante l’attività venatoria. Esistono poi, anche, alcune nuove formule assicurative che coprono le spese sanitarie del cane, può essere interessante informarsi.

La recinzione: se state recintando il vostro giardino, la recinzione deve essere alta almeno 1,80 metri: non tutti i cani saltano come cavallette, ma è meglio prevenire. Costruite una recinzione alta, robusta e molto ben fissata nella parte bassa: i cani possono arrivare a spingere, scavare o mordere la rete nella parte bassa e romperla. Non lasciate il cucciolo da solo in giardino. Sapete quanto ci mettono a rubarlo scavalcando la recinzione? No? Per evitare di saperlo, non sperimentate!

Il guinzaglio: i cani devono essere tenuti al guinzaglio. Possono essere sciolti solo in determinate aree recintate e dedicate ai cani (fanno eccezione i cani da caccia in determinate situazioni n.d.r.). Ricordatevi che non tutti i cani sono uguali, io allevo Staffordshire Bull Terrier e Rottweiler. I cani di queste razze, ma non sono i soli, non amano i loro simili dello stesso sesso. Anche se sono stati stra-socializzati li tollerano fino a che sono cuccioloni (indicativamente fino all’anno), ma una volta raggiunta la maturità possono reagire in maniera molto forte se stuzzicati da altri cani.

Il cucciolo e il guinzaglio: quanto appena detto è ancora più importante per il cucciolo. È ancora troppo piccolo per aver coscienza dei pericoli, è fiducioso e corre dietro a tutte le gambe umane. Rubarlo è un attimo, perderlo anche, così come finire in qualche brutto guaio (cani poco amichevoli, tombini aperti, veleni, macchine, eccetera).

Nell’area cani: il Rottweiler è estremamente possessivo, che sia un bastone, una pallina o un sassetto, se un altro cane si avvicina non viene accolto amichevolmente. Al parco cani non giocate con il rottweiler utilizzando degli oggetti, se sono presenti altri cani. Ho citato il Rottweiler, poiché si tratta della mia razza, ma la possessività è spiccata anche in altre razze, specie in quelle da guardia, da difesa e da pastore ma anche in alcune razze da caccia. Imparate a conoscere il vostro cane.

Lo Staffordshire Bull Terrier ha un modo di giocare tendenzialmente poco signorile. Di solito, i cani normali giocano inseguendosi e apprezzano poco il modo di giocare degli Staffy, che prediligono il confronto fisico fatto di spallate e atterramenti. Non lasciate libero il vostro Staffy al parchetto quando sono presenti altri cani. Se vi troverete con altri Terrier di tipo Bull, avrete modo di vedere come i cani appartenenti a queste razze si relazionano nel gioco: la distanza tra gioco e lite è estremamente labile. Starà a voi comprendere quando i toni si fanno troppo accesi e intervenire prima che capiti l’irreparabile. Sono consapevole che le mie razze siano tra le meno socievoli con gli altri cani, ma non sono le uniche a non apprezzare l’interazione con i propri simili, la cautela non nuoce mai.

 

Daniela Maffei