Il cane anziano: cosa c'è da sapere
9 maggio 2013
4 min

Il cane anziano: cosa c'è da sapere

cura

I progressi compiuti dalla medicina veterinaria per gli animali da compagnia, nel corso degli ultimi decenni, hanno consentito di allungare la vita dei nostri amici a quattro zampe. Anche una buona igiene, un’alimentazione completa e bilanciata, adatta ai fabbisogni specifici, e il controllo costante dello stato di salute contribuiscono a farli vivere meglio e più a lungo. La durata massima della vita di un cane è fissata a 27 anni, mentre la vita media è di circa 13 anni, con una notevole differenza tra le razze: le razze giganti (> 40 kg) raramente superano i 9-10 anni, mentre le razze piccole possono vivere anche fino a 14-15 anni.

La maggior parte dei cani riduce volontariamente l’attività fisica quando invecchia e questo non fa altro che contribuire a una riduzione della massa muscolare. La massa muscolare va incontro ad atrofia, sia per riduzione delle dimensioni delle cellule muscolari sia per riduzione del loro numero.
A livello osseo, la corticale delle ossa lunghe si assottiglia, diviene più densa e fragile. Queste alterazioni possono essere collegate alle difficoltà di assorbimento a livello intestinale, che possono coinvolgere anche il calcio e determinare nei soggetti anziani fratture patologiche in risposta a traumi di minima entità.

L’artrite è molto frequente così come l’obesità: entrambe possono peggiorare il quadro generale, poiché il dolore può ridurre la voglia e la possibilità dell’animale di alimentarsi. L’obesità colpisce una grande quantità di cani in età compresa fra i 5 e i 12 anni. L’artrite rende faticoso ogni movimento per il vostro cane e spesso si rende necessario l’uso di antinfiammatori specifici per cani; consigliamo, inoltre, di far dormire il cane in un ambiente caldo e riparato.

I primi segni evidenti della “vecchiaia” sono rappresentati dalla comparsa di peli bianchi sul muso e sul resto del corpo e dalla perdita di elasticità della cute, che diviene meno flessibile. Queste modificazioni si accompagnano spesso a un fenomeno che determina la comparsa di aree senza pelo (alopeciche). L’effetto dell’invecchiamento può influenzare a livello di apparato digerente la capacità di consumare, digerire o metabolizzare il cibo, mentre a livello di cavo orale il tartaro, le gengiviti, la perdita dei denti possono contribuire a una minore assunzione di cibo. Anche le cellule intestinali possono andare incontro a invecchiamento e l’intestino in questo modo perde l’efficienza di assorbimento delle sostanze nutritive.

I cani anziani, quindi, hanno maggiori difficoltà ad assimilare il cibo e hanno bisogno, per questo motivo, di ingredienti di alta qualità per digerire bene e non avere problemi intestinali. Nei cani di taglia gigante occorrerà porre attenzione a somministrare alimenti ricchi di energia per compensare le dimensioni ridotte del tubo digerente e allo stesso tempo ridurre il rischio di torsione-dilatazione dello stomaco.

Anche i sensi con l’invecchiamento mostrano i segni del declino: la vista diminuisce a causa della sclerosi nucleare e della cataratta, e anche udito e gusto appaiono spesso compromessi. La reattività dei soggetti nei confronti degli stimoli tende progressivamente a diminuire: il cane abbaia meno, non gioca più e appare un po’ apatico. Alcuni animali perdono addirittura interesse verso il cibo. Altro aspetto caratteristico della senescenza è la riluttanza a cambiare le proprie abitudini.

In linea generale, l’invecchiamento determina nei nostri amici a quattro zampe:
– minore sensibilità olfattiva e gustativa;
– minore senso di sete: predisposizione alla disidratazione;
– maggiore rischio di insorgenza di problemi dentari;
– alterazione della funzionalità gastrointestinale;
– riduzione del metabolismo: rischio di obesità;
– minore funzionalità renale;
– minor capacità di termoregolazione;
– disfunzioni cardiache;
– maggiore sensibilità alle infezioni;
– difficoltà motorie a causa dell’artrosi;

Si consiglia, quindi, se si ha un cane anziano, di fare controlli periodici dal veterinario, di fargli fare un giusto movimento ma che non lo affatichi e di continuare a stimolarlo anche mentalmente, ma senza affaticarlo di alimentarlo con cibi naturali, di evitare di uscire con lui nelle ore più calde nel periodo estivo e di coprirlo nel periodo invernale, asciugandolo accuratamente se si bagna, per prevenire o non aggravare il problema artrosi.