In auto con Fido
10 maggio 2013
11 min

In auto con Fido

cura
Un problema ricorrente e spesso lamentato da proprietari di cani, a prescindere dal tipo e dall’età, è quello di una loro insofferenza nei confronti degli spostamenti in auto e di una serie di problemi che ne conseguono.

Niente allarmismi: in generale NON è il vostro cane a essere strano, particolare o “ genericamente fobico”. Molto più banalmente non è una cosa normale per un cane viaggiare su quattro ruote! Il principio che andrò a illustrare è quello della desensibilizzazione.

Pian pianino, procedendo per step graduali, faremo capire al vostro amico peloso che la macchina non è una mostruosa scatola rumorosa, ma un qualcosa che gli permetterà di raggiungere posti bellissimi e ricchi di divertimento! Non dimentichiamoci, infatti, che le prime associazioni che il nostro peloso ancora cucciolo e in fase di formazione caratteriale ha stabilito con l’auto potrebbero non avere avuto una connotazione emozionalmente positiva, ma anzi tutt’altro che idilliaca.

Solitamente le prime esperienze che il cucciolo associa a un tragitto in macchina – e di cui conserva una reminiscenza psico-emotiva – sono:

  • l’allontanamento dal luogo sicuro e conosciuto, dove è cresciuto in compagnia di mamma e fratellini;
  • una poco piacevole trasferta in un luogo per lui dall’odore poco piacevole, dove un personaggio in camice bianco lo esplorerà e lo manipolerà in maniera sbrigativa, concludendo la cosa con una bella puntura.

Ora queste condizioni potrebbero avere suscitato nel nostro peloso una forma di sensibilizzazione nei confronti dell’auto, che sarà nostro compito risolver grazie a un programma che si svilupperà gradualmente mediante step successivi.

Il lavoro che dobbiamo fare nella maggior parte dei casi è fondamentalmente “preventivo e di convincimento”, inteso a desensibilizzare il cane dai confronti di un disagio o al limite di una lieve fobia semplice di natura post-trauamatica od ontogenetica!

Il cane dovrebbe essere abituato a sistemarsi sul sedile posteriore o, per comodità, sicurezza, in alcuni casi per rendere più efficace e istintiva la salita nel baule (tra l’altro la legge italiana prevede che non abbia accesso all’abitacolo di guida). Molto utile, così come in altre situazioni, potrebbe rivelarsi abituare il cane all’utilizzo del KENNEL (trasportino) di adeguate dimensioni. Ciò potrebbe contribuire a mantenere la sua tranquillità e indurlo a una condizione rilassata e di riposo. Riprenderemo in seguito quest’argomento!

Come detto, inizialmente, finché il vostro amico non si sentirà tranquillo e rilassato salendo volentieri, occorrerebbe evitare che le trasferte in macchina coincidessero con esperienze negative traumatiche – vedi veterinario – ma potessero coincidere con esperienze piacevoli e coinvolgenti, grazie al quale si raggiungono luoghi di grande divertimento.

Il lavoro dovrà iniziare a macchina ferma e non in moto, in un luogo sicuro per il cane, con le portiere posteriori e/o il baule aperti, lasciando la possibilità a Fido di prenderne confidenza mediante una spontanea esplorazione esterna, magari girandoci intorno, cane al guinzaglio, ma senza forzature! Lodate ogni suo segnale di avvicinamento, anche solo per fiutarla. Magari incoraggiatelo, facendogli trovare a portata di muso qualche boccone subito all’interno della vettura. Continuate in questi termini, finché non si avvicinerà tranquillo alla macchina, cominciando a manifestare una certa curiosità.

Ora si tratta di salire!

Qui esistono più strategie in funzione delle caratteristiche, delle propensioni e delle motivazioni del vostro cane. La macchina è, comunque, ancora spenta e con le portiere aperte.

Si tratterà di utilizzare un escamotage che agisca da elemento controcondizionante, inteso a distogliere l’attenzione del cane dallo stimolo-auto, perché coinvolto e distratto da qualcosa di piacevole!

Si potrà procedere con un bocconcino posizionato all’interno della vettura e stimolando il cane con un HOP! particolarmente incoraggiante (una volta che il cane sarà salito, lo si loderà e ricompenserà nuovamente). Invitiamolo poi a scendere lodandolo nuovamente e ripetiamo l’esercizio più volte.

Nel caso di cani particolarmente motivati ed emozionalmente attivati da giochi, quali il lancio della pallina, si potrà dopo una serie di lanci alternativi indirizzare la pallina all’interno della vettura che, nella foga dovrebbe venire seguita dal cane: anche in questo caso il cane riceverà lodi e ricompensa. Voi stessi o una persona amica, dall’interno della macchina, potreste invitare chiamandolo con tono entusiastico e mostrandogli una ricompensa

Ogni piccolo progresso, ogni piccola iniziativa a favore (infilare la testa, appoggiare le zampe, introdurre parte del corpo), vanno premiati e non forzati per ottenere il risultato attraverso un’azione meccanica. Dategli tempo…e armatevi di pazienza, ripetendo gli esercizi più volte sempre con estrema calma, mostrandovi compiaciuti ed entusiasti senza lesinare lodi e incoraggiamenti verbali. Attraverso questo vostro atteggiamento, Fido acquisirà sempre maggior sicurezza e convinzione. Nel caso manifestasse segnali di rilassamento, proponetegli un bocconcino e profondetevi in coccole lodi e apprezzamento. Ottenuto questo, scendiamo insieme a lui e risaliamo per un cero numero di volte!

Ѐ giunto il momento di chiudere le porte, lasciando aperti parzialmente i finestrini. Nuovamente ignoriamo ogni manifestazione di insofferenza. Il BRAVO!, insieme a un premio, arriverà quando il cane avrà assunto nuovamente un atteggiamento rilassato. Aumentiamo progressivamente il tempo di permanenza del cane all’interno dell’auto, senza eccedere nelle forzature a fronte di segnali di insofferenza continuata. Quando il cane è tranquillo, dopo le ripetizioni necessarie, saliamo al posto di guida e aspettiamo qualche minuto, se il cane è tranquillo, diciamogli BRAVO, se si agita IGNORIAMOLO, ha bisogno di prendere maggiore confidenza con l’auto e, quindi, occorrerà allungare i tempi dei passaggi precedenti Se tutto è ok, possiamo procedere all’accensione del motore, valutando ancora le reazioni del cane e parlando con voce calma.

Se il cane è tranquillo, possiamo accendere il motore: attendere qualche minuto, spegnerlo, scendere dall’auto e aprire portiera o baule e premiare il cane; a questo punto potremo tentare, dopo aver acceso il motore, a provare a fare un piccolo tratto di strada. Se il cane rimane tranquillo DICIAMOGLI BRAVO, torniamo al punto di partenza e facciamo scendere il cane facendogli gran complimenti. Ripetete più volte, fino a notare che il cane si mantiene tranquillo e rilassato.

Ѐ il momento della “prima gita”: scegliete una meta non troppo lontana (sotto i venti minuti di auto sarebbe l’ideale). Deve essere una meta divertente e piacevole per il cane. Una spiaggia, un campo, un’area cani… qualcosa che susciti un’emozione positiva e divertente! Deve iniziare ad associare viaggio in macchina=divertimento! Trovato il posto giusto, potrete anche allungare i tempi di percorrenza, magari facendo delle deviazioni, in modo da abituare il cane a percorsi più lunghi, sempre in modo graduale! Se durante il tragitto il cane dovesse agitarsi, correndo a destra e sinistra e abbaiando, è necessario fermarsi: IGNORARE il cane e, quando si tranquillizza, ripartire; eventualmente potrebbe essere necessario, anche in questo caso, ripetere i passaggi precedenti.
A questo punto il vostro cane inizierà ad amare la macchina e a saltare lui stesso dentro, perché avrà capito la sua vera funzione: il divertimento!

Mi raccomando, portatelo in giro almeno una volta la settimana (in posti piacevoli) in modo che mantenga l’abitudine e, se dovete andare dal veterinario, subito dopo portatelo in qualche bel posto a rilassarsi.Questo tipo di desensibilizzazione può essere associata in casi particolarmente difficili all’uso di un feromone (DAP), che è lo stesso prodotto dalla mamma in sala parto durante la lattazione e produce variazioni nello stato reattivo/emozionale del cucciolo. Nel cane adulto, la sua sensazione olfattiva (NON Ѐ UN FARMACO!) può ridurre le manifestazioni organiche e comportamentali legate ad agitazione e paura, inducendo uno stato di appagamento e di maggiore capacità di gestione emotiva. Nei casi di conclamato “mal d’auto”, questo tipo di desensibilizzazione potrebbe rivelarsi utile a livello di supporto, ma spesso questi casi richiedono un sostegno farmacologico e, quindi, il consulto veterinario.

IL KENNEL: oggetto della discordia spesso travisato, mal interpretato e sottovalutato!

Il KENNEL, spesso impropriamente detto trasportino – la sua principale funzione è quella di alloggiare il cane e non necessariamente di trasportarlo – è quella sorta di gabbia chiusa sui lati, dotati di feritoie per la circolazione dell’aria, eventualmente scoperchiabile, dotato di una grata apribile sul lato frontale per consentire l’accesso del cane. Ora, in effetti, ne esistono di più fogge, ognuna con i suoi eventuali vantaggi. Ne esistono anche in tela completamente smontabili, ma attenzione ai soggetti non ancora perfettamente abituati che potrebbero lacerarle.

Se ben utilizzato e correttamente proposto al cane, diventa un luogo non crudelmente contenitivo, ma piuttosto una situazione dove l’animale potrà sentirsi sicuro e in questo senso contribuisce a farlo sentire tranquillo e rilassato all’interno dell’auto, risultando utile in chiave di desensibilizzazione anche nei casi di mal d’auto. Come detto, si tratta di abituare il cane, ma una volta fatto in maniera intelligente e rispettosa – assolutamente non coercitiva e violenta, della serie “ti ci infilo dentro a viva forza” – i vantaggi risultano oggettivi e innegabili i termini di comodità e vantaggi per il cane stesso.

Il cane ben abituato al kennel lo vivrà come il surrogato della PRIMITIVA TANA, luogo sicuro per definizione, dove sa che può riposarsi, rilassarsi e nulla lo potrà toccare! Ѐ vero che lui si troverà all’interno, ma è altrettanto vero che tutto il resto, eventuali minacce comprese, rimarranno confinate all’esterno! Per abituarlo, inizialmente sarà utile rimuovere il coperchio e la grata di accesso, sistemarci dentro un comodo cuscino e il giocattolo preferito. Se si adagia sul cuscino, lodiamolo. Successivamente – con il cane all’esterno – invitiamolo a entrare spontaneamente, lanciando all’interno i soliti bocconcini o l’irresistibile palletta. Lasciamolo libero durante la fase esplorativa. Una volta abituato a entrare e uscire liberamente, si potrà cominciare a chiudere e riaprire la porta per periodi sempre più prolungati. Ѐ il momento di allontanarci, magari avendo lasciato all’interno del kennel un kong o un ossicino per distrarlo e tenerlo impegnato.

Durante la giornata lasciatelo aperto, a sua disposizione, in maniera che possa cominciare a utilizzarlo come CUCCIA !Nel kennel il cane in preda a vari tipi di foga potrà calmarsi e ritrovare il suo autocontrollo! Quando sarà abituato a starci dentro e lo considererà un posto piacevole e sicuro, potrete spostarlo in auto. A questo punto, per lui il kennel sarà un punto di riferimento e il fatto che la macchina dentro cui è posto si muova passerà in secondo piano. Quello che importa al cane è che la sua tana non cambi mai, che la sua tana gli dia sicurezza, che la sua tana lo protegga…ed è quello che il kennel fa!

 La misura giusta per la gabbia è quella in cui il cane può girarsi tranquillamente, ma non quella in cui può quasi camminarci. Non necessariamente il cane dovrà alzarsi completamente eretto, mantenendo una posizione agevole (lo stare disteso lo mette in una condizione favorevole al riposo e gli verrà garantita una posizione più stabile e sicura). Sarà sufficiente che possa liberamente girarsi su stesso e gli vengano garantite soste tali da consentirgli, oltre al resto, la possibilità di sgranchirsi. Queste sono indicazioni che rimandiamo al paragrafo sul “Buon senso!”. Senza voler essere polemico, mi va disprezzare una lancia a favore di chi adotta metodi coercitivi e brutali nei confronti di cani sottoposti a prove di GUD (cosa del tutto vera in molti casi, ma non sempre!). che cosa dire, invece, di chi costringe il cane per oltre 18 ore all’interno del kennel in maniera che, una volta schizzato fuori, possa migliorare, le sue performance agonistiche?

IN VIAGGIO: suggerimenti e norme di buon senso….

Se la meta del viaggio non è una casa di proprietà, ma un hotel, pensione o camping, assicuratevi per tempo che i cani siano ben accetti e su eventuali regolamentazioni.

Documenti relativi al cane (anche nei Paesi anglosassoni è stata abolita la quarantena). Prima di mettersi in viaggio, è opportuno verificare lo stato di salute del proprio animale e una visita dal veterinario è sicuramente il miglior modo. È consigliabile, inoltre, accertarsi che il nostro amico a quattro zampe sia in regola con le vaccinazioni. Un adeguato programma vaccinale può mettere Fido al riparo dalle principali malattie infettive: gastroenterite infettiva, cimurro, epatite infettiva, tracheobronchite infettiva, leptospirosi e rabbia.

Ritengo necessario abbia iniziato per tempo la profilassi per la filaria. In tutto il bacino del Mediterraneo e in Italia, in zone come Sardegna, Argentario, Isola d’Elba, Sicilia, ma ormai anche in Liguria e in estensione in zone caldo-umide e altre regioni del Sud, il pericolo principale è rappresentato dal pappatacio (flebotomo), un insetto simile a una piccola zanzara che può trasmettere la Lehismaniosi. Il libretto sanitario viene compilato dal proprio veterinario di fiducia e deve essere sostituito dal passaporto comunitario, rilasciato dai servizi veterinari delle proprie AA.SS.LL., qualora il nostro amico in viaggio con il suo proprietario superasse i confini nazionali.

 L’aria condizionata è sicuramente una gran comodità, ma non manca di avere i suoi svantaggi, tanto più marcati nel caso dei cani che non ne sono abituati: meglio scegliere di partire in orari non particolarmente afosi, senza dimenticare delle legittime soste. Evitate che il cane si affacci completamente con la testa fuori dalla macchina: potrebbe avere conseguenze, in particolare a livello di congiuntiviti.

Detto questo: BUON VIAGGIO E BUONA VACANZA A VOI E AL VOSTRO FIDO!

 

Michele Raffaelli

Educatore cinofilo e consulente comportamentale