Lavorare sul richiamo in campagna
22 marzo 2013
2 min

Lavorare sul richiamo in campagna

addestramento

Il problema del richiamo e del collegamento è particolarmente sentito da quanti si ritrovano per la prima volta a doversi confrontare con un cucciolo: il rischio è di non operare correttamente nel processo educativo e di trovarsi conseguentemente in difficoltà ogniqualvolta si presenti l’occasione di poter lasciare libero il cane. Se non si costruisce un buon richiamo, si finisce con il vivere sempre con il timore di perdere il pieno controllo sul cane, con il doversi sgolare per cercare di richiamarlo o, peggio ancora, di doverlo rincorre nel tentativo di riacciuffarlo.

L’addestramento al richiamo dovrà essere, perciò, molto accurato e condotto per gradi, partendo da ambienti chiusi, famigliari al cucciolo e in cui non siano presenti troppe distrazioni. Una volta che il cane dimostrerà di aver recepito perfettamente tale comando in questo ambiente, potremo scioglierlo in campo aperto, individuando un’area sufficientemente ampia e priva di pericoli. In queste condizioni il cucciolo, presa confidenza col nuovo ambiente, comincerà via via ad ampliare il suo raggio di esplorazione. In questa fase non dovremo assolutamente temere che il nostro cucciolo corra il rischio di perdersi, né dovremo richiamarlo ogni volta che lo stesso sparirà dalla nostra vista, anche in considerazione del fatto che richiamandolo, magari non otterremo il rientro sperato, ma sicuramente forniremo al cane una chiarissima informazione sulla nostra posizione.

Uno degli obiettivi delle nostre lezioni dovrà essere al contrario quello di porre il cucciolo nelle condizioni di dover essere lui a prestare attenzione alla posizione del proprio padrone e ogni tanto anche a doverlo cercare. Sfruttando un momento di distrazione del cucciolo, talvolta potremo anche nasconderci, in modo da poter osservare in rigoroso silenzio il suo comportamento senza essere visti. In questo caso può essere utile arrampicarsi, ad esempio, su di un albero, in modo da avere una miglior visuale, oltre alla certezza di non essere facilmente rintracciati dal cucciolo né con la vista, né ricorrendo al suo olfatto. Dapprima, il cucciolo probabilmente continuerà a giocare, ma poi, non vedendo né sentendo il suo padrone, inizierà a cercarlo con insistenza, potremo così indugiare qualche minuto prima di fare in modo che il giovane allievo ci ritrovi, chiamandolo debolmente solo quando lo stesso tenderà a dirigersi nella direzione opposta a quella da cui lo stiamo osservando.

In questo modo, dovremmo notare dei notevoli miglioramenti nel nostro giovane allievo. In bocca al lupo!

 

Emanuele Nava