L'olio CBD: proprietà e indicazioni nel cane
30 gennaio 2018
6 min

L'olio CBD: proprietà e indicazioni nel cane

Il sistema endocannabinoide (ES) è presente in tutti i mammiferi. Il prefisso “endo-” di cannabinoide sta per endogeno. È prodotto naturalmente all’interno dell’organismo, è una complessa combinazione di endocannabinoidi che stimolano i recettori cannabinoidi del corpo, che si trovano in molte aree del corpo, come il cervello, i muscoli, i grassi (tessuto adiposo) e tratto gastrointestinale.

 Il sistema endocannabinoide è coinvolto in varie funzioni cerebrali, nell’ apprendimento e nella memoria, determinante per lo sviluppo del neurone, regola il processo infiammatorio, l’appetito, digestione, sistema cardiovascolare, allattamento, metabolismo, bilancio energetico e non ultimo la sintomatologia dolorosa .

I ricettori sono due: CB1 che si trova principalmente nel cervello e CB2 limitata alle cellule immunitarie. Questi recettori sono mediati dalle molecole anandamide (AEA) e dall’archidonil-glicerolo (2-AG), che sono considerati i principali endocannabinoidi.

Il CBD lavora direttamente con il sistema ECS “antagonizzando” i recettori CB1 e CB2. Il sistema endocannabinoide regola il dolore, l’umore, l’appetito, la motilità gastrointestinale, la memoria, le emozioni, la risposta allo stress e la funzione immunitaria e altro ancora. L’ECS è una complessa combinazione di endocannabinoidi (i cannabinoidi prodotti naturalmente dai nostri corpi) che stimolano i recettori cannabinoidi del corpo, che si trovano in molte aree del corpo, come il cervello, i muscoli, i grassi (tessuto adiposo) e l’intero GI tratto.

La concentrazione ES varia ed è diversa negli organi, nei tessuti e nei fluidi corporei, in particolare in condizioni infiammatorie. Il modo in cui l’organismo, sia umano che animale, reagisce ai cannabinoidi può variare da soggetto a soggetto, quindi la dose terapeutica è specifica per ogni individuo o organismo.

L’olio di CBD è un olio di cannabis (derivato dalla marijuana o dalla canapa industriale, poiché la parola cannabis è il nome del genere latino per entrambi) che contiene quantità significative di cannabidiolo contenute al suo interno. Gli estratti di CBD derivano dalla canapa industriale, il cannabinolo ( CBD ) è un costituente naturale della canapa industriale / cannabis. È il cannabinoide non psicoattivo più abbondante presente nella cannabis.

Cbd

Differenza tra canapa e marijuana

Scientificamente la canapa industriale e la marijuana sono la stessa pianta, con un nome di genere e specie di Cannabis Sativa. Hanno un profilo genetico drasticamente diverso però. La canapa industriale è sempre una varietà di Cannabis sativa, mentre la marijuana può essere Cannabis sativa, Cannabis indica o Cannabis ruderalis. La principale differenza è il modo in cui è coltivata la canapa industriale rispetto a una Cannabis sativa di marijuana.

La canapa industriale è molto fibrosa, con gambi lunghi e robusti, e ha a qualche germoglio in fiore, mentre una varietà di Cannabis sativa di marijuana sarà più piccola, e piena di boccioli fioriti. Il 99% delle volte la marijuana ha una quantità elevata di THC e solo una quantità molto bassa di CBD, a differenza della canapa che ha naturalmente una quantità molto elevata di CBD nella maggior parte dei casi e solo una traccia di THC Il dosaggio può essere approssimativo che va poi rivisto nel tempo, cambiando anche in funzione della patologia in atto e della sua gravità.

In campo veterinario mancano studi sulle concentrazioni fisiologiche di amandamide, specie in relazione a varie patologie, è un campo purtroppo poco investigato che però meriterebbe più interesse visto le relazioni esistenti tra squilibri del sistema endocannabinoide e varie patologie.

L’epilessia idiopatica

L’epilessia idiopatica è molto comune nel cane, un po’ meno nel gatto. Il sistema endocannabinoide (EC) gioca un ruolo centrale nel sopprimere l’eccitabilità neuronale patologica e nel controllare la diffusione dell’attività nel network epilettico. Gli endocannabinoidi sono rilasciati su necessità e la loro disregolazione è stata descritta in numerose disfunzioni neurologiche.

Il sistema cannabinoide gioca un ruolo protettivo verso i fenomeni convulsivi, riducendo la frequenza degli episodi di epilessia e nello stesso tempo si possono ridurre la dose dei farmaci associati.

I ricercatori hanno scoperto che il CBD colpisce alcune cellule (cellule gliali enteriche) che rappresentano la prima linea di difesa contro i patogeni nocivi. In presenza di agenti patogeni, queste cellule normalmente stimolano il processo infiammatorio producendo una proteina specifica, ma il CBD modula la sua produzione, riducendo così l’infiammazione nel tratto GI. L’azione antinfiammatoria è modulata da i terpeni contenuti nel CBD, come il mircene, beta cariofilene,terpinolene, linalolo, l’alfa pinene, beta pinene, limonene.

Cancro

In uno studio del National Cancer Institute si è potuto dimostrare che il CBD (cannabidiolo) ha proprietà anti-cancro, inoltre se usato in associazione con la chemioterapia, la chemioterapia è più efficace nell’uccidere il cancro e le cellule sane circostanti hanno una maggiore sopravvivenza.

I cannabinoidi possono bloccare lo sviluppo di un tumore inibendo l’angiogenesi e inducendo l’apoptosi o l’arresto del ciclo cellulare. Alcuni studi hanno anche dimostrato che i CB sono attivi contro diversi tipi di cellule cancerose, tra cui quelle di polmone, seno, prostata, glioma, utero e pancreas.

Glaucoma: neuroprotezione della retina

Il CBD non va confuso con il THC, un altro cannabinoide che si lega agli stessi recettori provocando una reazione euforica. A differenza del CBD, il THC permane più a lungo e investe il sistema cannabinoide in quantità maggiori, provocandoci lo “sballo”, mentre l’anandamide viene scomposta con abbastanza rapidità senza raggiungere gli stessi livelli di intensità.

La qualità del prodotto cbd oil e il metodo di estrazione (assicurarsi dell’assenza del THC ) fa la differenza, ecco perché affidarsi a ditte serie accreditate sul mercato, sconsigliato vivamente il fai da te trattandosi di sostanze che possono creare, se i dosaggi sono troppo elevati, specie in soggetti particolarmente sensibili, alterazioni di varia natura che possono essere male gestiti da professionisti poco esperti con il CBD oil.

Dott. Alessandro Prota

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