Miti da sfatare, il giardino: la tomba di un cane
11 aprile 2013
4 min

Miti da sfatare, il giardino: la tomba di un cane

cura

Oggi voglio affrontare uno degli argomenti più discussi con i proprietari di cani: il giardino. Penso che la condanna di molti possessori di cani, nonché di questi ultimi, sia quella di avere un bel giardino a disposizione, per via delle motivazioni che spiegherò in seguito. Il giardino rappresenta per la maggior parte delle persone (profane in materia cinofila) la soluzione ideale per appagare i bisogni psicofisici del loro animale.

A volte, però, la percezione della realtà non rispecchia quello che accade effettivamente. Durante il primo incontro con un cliente è mia abitudine fare molte domande al fine di avere un’anamnesi dettagliata riguardo la storia del cane, così da poter fare una diagnosi corretta del problema o dei problemi, qualora ce ne fossero realmente.

Alla domanda “Fa uscire mai il cane?” la risposta del proprietario è generalmente: “Beh sì, ha tanto giardino a disposizione” oppure “Ha un bellissimo giardino, l’ho comprato appositamente per i miei cani” o ancora “Ho un terreno molto grande, il mio cane è contentissimo, cosa può volere di più?”.

La mia contro risposta è che “Loro invece hanno bisogno di molto di più!”. I cani, come gli esseri umani, per sentirsi realmente appagati sia nella mente sia nel corpo hanno bisogno di continui stimoli, come vedere persone diverse, animali diversi e ambienti diversi.

Il mondo del cane è fatto di odori che possono trovarsi nell’aria, ma soprattutto nei luoghi che esplora. Il vedere luoghi diversi e sentire odori nuovi rappresenta una cosa molto importante al fine di prevenire problemi comportamentali. L’interazione con altri ambienti, che chiamiamo socializzazione ambientale, è la migliore valvola di sfogo e fonte di crescita per un cane. Se un cane vive costantemente in un giardino è un cane infelice, dopo un po’ di tempo l’animale conosce alla perfezione ogni angolo e ogni odore presente in quel luogo, e quando gli stimoli iniziano a scarseggiare o ad essere addirittura assenti, ecco che subentra la noia.

La noia non è che l’inizio di una catena di una serie di comportamenti più o meno fastidiosi o addirittura grave, che manifesterà in seguito il cane. I problemi più frequenti che si manifestano a causa di una scarsa o assente socializzazione ambientale sono: cane che scava le buche, vasi portati in vari punti del giardino, cavi elettrici distrutti, buchi nella rete, distruzione di qualunque cosa che sia alla portata del cane e, nei casi più gravi, leccamento di alcune parti del corpo, in particolar modo delle zampe, grattamento ossessivo, mordicchiamento e automutilazione di parti del corpo, soprattutto della coda e delle zampe, rincorrersi la coda, anche con possibile mordicchiamento e automutilazione, girare su se stessi (spinning), camminare sullo stesso percorso (avanti e indietro, in cerchio). Se questi comportamenti si ripetono frequentemente sono indice di una vera e propria patologia chiamata stereotipia. A volte possono manifestarsi problemi di bulimia (assenza di sazietà alimentare) e molto spesso paure, fobie, ansie, stress. Se dovesse manifestarsi almeno uno di questi problemi ricordatevi che il cane non vi sta facendo un dispetto, come spesso sento dire, ma sta solo manifestando un disagio, quindi sarebbe opportuno intervenire tempestivamente, contattando un educatore-comportamentista per evitare che la situazione degeneri.

Nessun essere vivente è felice di passare tutta la vita rinchiuso in un solo luogo, senza poter avere la possibilità di vedere il resto del mondo. Perché un cane dovrebbe esserlo? Sareste felici se qualcuno vi rinchiudesse in un giardino tutto il giorno per tutti i giorni della vostra vita? Per quanto possiate essere affezionati a un luogo o amare profondamente un libro del vostro autore preferito, dopo un po’ diventerebbero comunque noiosi perché l’uomo, proprio come gli animali, ha bisogno di stimoli diversi per sentirsi vivo. Il benessere mentale è la strada giusta per arrivare a quello fisico e questo è un diritto inalienabile di tutti gli esseri viventi.