PRINCIPI DI GESTIONE DEL CANE DIABETICO
26 settembre 2019
3 min

PRINCIPI DI GESTIONE DEL CANE DIABETICO

cura malattie
I cani affetti da diabete mellito hanno una ridotta capacità a metabolizzare i principi nutritivi assorbiti dall’apparato gastroenterico e, perdendo glucosio con l’urina, hanno bisogno di un maggior apporto di calorie. Poiche’ il pasto deve avvenire immediatamente dopo la somministrazione dell’insulina esso deve contenere un numero congruo di calorie per una adeguata risposta glicemica e possibilmente deve avvenire alla stessa ora del giorno. Il controllo della glicemia trova un importante alleato nelle diete ricche di fibra idrosolubile che agiscono sull’emoglobina glicosilata e sulle fruttosamine, valori biochimici che insieme al glucosio risultano alterati in presenza di diabete, Quando le condizioni di un diabetico vengono definite “rassicuranti”?. Innanzi tutto, quando il soggetto è attivo e non stanco, mantiene una buona condizione corporea, non sia vorace e non beva a dismisura. Ribadiamo il concetto cardine che l’optimum è che l’insulina resti efficace nelle 24 ore e che i pasti vengano somministrati in orari coincidenti con il picco massimo dell’insulina stessa. La somministrazione dell’insulina è una pratica sicura a patto di stabilizzare un dosaggio ottimale per il paziente, dosaggio che va comunque monitorato con una curva glicemica effettuata almeno due volte nel corso dell’anno.
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Tornando alla dieta l’attenzione va rivolta verso quattro ingredienti:

1)Fibra e derivati. La fibra insolubile pur agendo sulla glicemia può portare ad effetti indesiderati come scarsa appetibilità, dimagramento, feci voluminose e meno compatte, gas

2)Grassi. La carenza di insulina porta ad una alterazione del metabolismo dei grassi che può esitare in un aggravarsi di una pancreatite già in atto.

3)Proteine. Un eccesso proteico nella dieta può contribuire ad una patologia renale che è la nefropatia diabetica. Nel momento in cui ad un esame urine si riscontrino si riscontrino sia glucosio che proteine queste ultime devono essere diminuite nella dieta.

Altro aspetto importantissimo è quello legato al fatto che il cane possa essere affetto da malattie concomitanti che possono determinare una resistenza alla terapia insulinica: soggetti con infezioni batteriche della cute  o dell’apparato urinario determinano una diminuzione delle difese immunitarie e di conseguenza vanno trattate in concomitanza del diabete; nelle femmine intere si raccomanda la sterilizzazione visto che la persistenza dell’ormone progesterone durante la lunga fase del ciclo porta a resistenza all’insulina; il Morbo di Cushing (iperadrenocorticismo), patologia delle ghiandole surrenali, è anch’esso causa di resistenza all’insulina.

Un “decalogo” molto semplice potrebbe essere così riassunto:

1) Alimento appetibile
2)Alimento bilanciato: dopo ogni somministrazione di insulina deve contenere un contenuto standard di caloria.
3)Alimento con alto contenuto di fibra e pochi grassi e tenore adeguato di proteine 
4)Alimento che deve essere somministrato in concomitanza o subito dopo l’insulina in due pasti identici al giorno
5)Alimento che deve essere rivolto prima ai fabbisogni di eventuali malattie concomitanti al diabete controllando la glicemia con la terapia insulinica.

La gestione di un paziente diabetico deve essere quindi molto “attenta” sia da un punto di vista terapeutico che nutrizionale tenendo conto che non può essere una terapia e alimentazione standardizzata ma valutata individualmente a seconda dell’individuo affetto dalla patologia.