A Palermo cuccioli sotterrati vivi: due si salvano, mentre altri tre perdono la vita
12 agosto 2013
2 min

A Palermo cuccioli sotterrati vivi: due si salvano, mentre altri tre perdono la vita

maltrattamento
Ѐ una storia orrenda e che lascia senza parole quella che giunge dal capoluogo siciliano, dove qualche giorno fa i vigili del fuoco hanno lavorato senza sosta per estrarre cinque cani, sotterrati vivi nell’area dell’ex macello comunale. Due esemplari sono sopravvissuti, mentre tre hanno purtroppo perso la vita. In tutto si trattava di sette cuccioli, di cui – per l’appunto – cinque seppelliti sotto l’enorme collina di quel cantiere e due scampati all’uccisione assieme ai genitori. Un lavoro immane – si legge in un articolo pubblicato dall’agenzia di stampa GeaPress – portato avanti nel caldo afoso, scavando a mano tra terriccio e arbusti dove una mente criminale aveva probabilmente deciso di porre fine all’esistenza di quei poveri quattro zampe. Purtroppo non si conosce ancora il nome e il volto dell’autore di questo gesto crudele e incomprensibile. Si sa solo che, in seguito a una segnalazione di alcuni dei volontari delle associazioni animaliste che si preoccupano di curare i cani randagi della zona, i vigili del fuoco hanno dato il via a una battuta di ricerca che ha condotto a una collinetta di tre metri nei pressi di viale dei Picciotti, nella zona di Brancaccio, dove pare fossero percepibili forti guaiti e lamenti provenienti dal sottosuolo. Armati di pale, i pompieri hanno iniziato a scavare senza sosta, trovando prima due cuccioli e poi altri tre nelle immediate vicinanze. Due cani sono stati estratti vivi, seppur in condizioni di salute molto gravi, e consegnati subito ai volontari veterinari affinché potessero immediatamente provvedere al loro benessere. Un terzo è morto fra le braccia dei soccorritori, mentre per gli altri due – con la bocca invasa dalla terra, come d’altra parte gli altri – non vi è stato nulla da fare. “Il ritrovamento ieri sera (ndr. 8 agosto) di un gruppo di cuccioli morti o agonizzanti dopo essere stati sepolti vivi è il segno – dichiarano all’Adnkronos gli assessori comunali alla Cultura e al Bene comune, Francesco Giambrone e Giuseppe Barbera – di una inciviltà intollerabile”. “Proprio mentre l’Amministrazione, con gli assessorati al Verde e alla Scuola, conduce la campagna ‘Un amico è per sempre… e io non l’abbandono’ – aggiungono Giambrone e Barbera – dobbiamo registrare che la strada da fare è lunga perché i diritti degli animali siano riconosciuti e perché finiscano certi comportamenti ignobili”. Un aiuto si spera arrivi dalle telecamere di vigilanza della zona in cui si è consumato l’orrore.