Abruzzo, rinviata la legge “ammazza-cani”: si spera ancora
30 ottobre 2013
2 min

Abruzzo, rinviata la legge “ammazza-cani”: si spera ancora

Duramente contestata da Lega Nazionale per la Difesa del Cane, Lav ed Enpa per la sua contrarietà alla normativa nazionale, la proposta di legge ultimamente presentata dal Consiglio Regionale d’Abruzzo sul randagismo è stata rinviata al prossimo martedì, ovvero al 5 novembre. Una legge tanto contestata, perché – se approvata – prevederebbe l’eutanasia su richiesta del proprietario, la possibilità di uccidere i cani inselvatichiti, il pronto soccorso solo a favore dei cani e non dei gatti, e la sterilizzazione dei randagi che da obbligo di legge diventa eventualità. In attesa della prossima seduta, la Lega Nazionale per la Difesa del cane ha auspicato che nel frattempo – si legge in un articolo pubblicato sul sito web dell’agenzia di stampa GeaPress – siano seriamente esaminati gli emendamenti presentati dalle associazioni e, quindi, che si arrivi alla prossima seduta con un testo condiviso e capace di tutelare davvero gli animali, garantire loro corrette modalità di detenzione e prevenire abbandono e randagismo. Ciò che si spera ora è che possa prevalere il buon senso e che i poveri trovatelli a quattro zampe possano essere tutelati come meglio possibile. D’altra parte, non è difficile comprendere come – se la proposta di legge dovesse andare a buon fine – ciò farebbero guadagnare alla Regione Abruzzo la maglia nera per la tutela animali. Proprio questa terra dove, l’anno scorso e per la prima volta in Italia, è stata approvata una legge riguardante la diffusione di metodologie alternative alla sperimentazione animale e contro la vivisezione. Una grande vittoria nella lotta per la tutela dei nostri amici a quattro zampe e non solo. «L’Abruzzo – aveva affermato Walter Caporale, consigliere regionale e presidente nazionale di Animalisti Italiani Onlus – per la prima volta conquista la medaglia d’oro, essendo la prima regione italiana a riconoscere ufficialmente la possibilità di finanziare anche metodi di ricerca che non fanno uso di animali». Oggi, invece, in questa stessa regione si parla di approvare una vera e propria legge “ammazza-cani”. Intanto, in Bosnia il passo verso l’eutanasia come soluzione al problema del randagismo sembra essere più concreto: è stato approvato, infatti, il primo sì verso gli abbattimenti. Lo rende noto un comunicato della LAV. Il prossimo 20 novembre il Parlamento sarà chiamato a votare in maniera definitiva. Una legge, nel caso dovese andare in porto, che si baserà sul modello Romania. L’eutanasia sarà applicata dopo quattordici giorni dalla cattura.