Alla Federico II arriva il master in pet therapy: la prima volta in Italia
2 luglio 2012
3 min

Alla Federico II arriva il master in pet therapy: la prima volta in Italia

aiuto cani pet therapy

Non solo amico fedele dell’uomo. Il nostro amico a quattro zampe diventerà presto un valido insegnante per gli studenti iscritti al master interdisciplinare in Pet therapy, primo esempio di tale genere in Italia, promosso dalla facoltà di Medicina veterinaria dell’Università Federico II di Napoli. Un’ottima opportunità per metter in pratica quello che per tanti anni si è studiato solo su libri e manuali. Il corso sarà coordinato da Lucia Francesca Menna della cattedra di Igiene e sanità pubblica veterinaria. Secondo quanto riportato nell’edizione napoletana di repubblica.it, il bando per partecipare a questo nuovo master universitario, patrocinato dal Gruppo Giovani Imprenditori di Napoli, della Campania e della Basilicata, sarà pubblicato il 31 agosto con scadenza 31 ottobre. In particolare la sua durata sarà di dodici mesi, più precisamente di 1500 ore, escluso il periodo di tirocinio. Il tutto per un totale di 60 Cfu. Alle lezioni potranno accedere solo quindici selezionati, dopo il pagamento di una quota d’iscrizione di tremila euro, mentre l’inizio è previsto subito dopo la selezione dei candidati. Durante il corso sono previsti, anche, training di consapevolezza corporea e linguaggio non verbale, con elementi di antropologia teatrale, yoga, meditazione. Il corso è stato concepito per formare figure professionali interdisciplinari in grado di lavorare in sinergia. In questa maniera si potranno creare opportunità di lavoro nei settori della sanità in cui c’è maggiore richiesta. Tale corso, infatti, vuole fornire strumenti tali da avvalersi di competenze professionali innovative in Italia, ma che in altri paesi europei e pure americani sono già praticate e molto diffuse. Si incentrerà, in particolar modo, sulla Zooantropologia esperienziale, cioè sul binomio uomo-animale e, sul lavoro con questa terapia che integra e rafforza quelle tradizionali, con evidenti effetti positivi su differenti patologie. Inoltre, è noto che porti a un evidente miglioramento comportamentale, fisico, cognitivo, psicosociale e psicologico-emotivo. Proprio a questa speciale relazione tra l’uomo e l’animale sarà dedicata non solo una buona dose di teoria, ma anche di sperimentazione pratica mediante l’utilizzo di alcuni quattro zampa in aula. Secondo quanto riportato da eolopress.it, è scientificamente dimostrato che la pet therapy non è altro che una co-terapia che si affianca a quelle tradizionali, con l’obiettivo di rendere più facile l’approccio medico e terapeutico, soprattutto nei casi in cui il paziente dimostra di non voler collaborare spontaneamente. Talvolta un cane può diventare, così, un efficace canale di comunicazione con gli ammalati e un importante modo per stimolarli.