Allergico al pelo, taxista non fa salire in auto cieco e il suo cane guida
17 luglio 2017
2 min

Allergico al pelo, taxista non fa salire in auto cieco e il suo cane guida

attualità

Non ne ha voluto sapere nulla. E così un taxista di Torino, allergico al pelo del cane e non desideroso comunque di avere animali a bordo, si è rifiutato di trasportare un non vedente di 28 anni, impiegato in ospedale, assieme alla sua inseparabile guida a quattro zampe, un esemplare di labrador nero di un anno e mezzo di nome Gas, lasciandoli “a terra”. Una vicenda che ha immediatamente suscitato polemica e la prese di posizione, l’ennesima a quanto pare, dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (Uici) del capoluogo piemontese, che considera quanto accaduto come una “discriminazione inaccettabile”.

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Secondo la ricostruzione dei fatti, l’uomo, in ritardo e non potendosi permettere di arrivare in ritardo, avrebbe, quindi, deciso di prendere un taxi, ma incassando il rifiuto da parte del suo conducente. È stato così necessario chiamare un’altra auto che, invece, non avrebbe posto problemi.

“Vigileremo perché episodi come questo non si ripetano e, se necessario, faremo sentire la nostra voce nelle sedi istituzionali. La legge n. 37 del 1974, così come integrata e modificata dalla legge n. 60 del 2006, stabilisce che – dichiara Franco Lepore, presidente Uici Torino – la persona priva della vista ha il diritto di farsi accompagnare dal proprio cane nei viaggi su ogni mezzo di trasporto pubblico, senza dovere pagare per l’animale alcun biglietto. Ed è inaccettabile che le persone cieche continuino a subire queste discriminazioni”.