An Act of Dog: ritrarre i cani destinati alla soppressione per sensibilizzare la popolazione americana
5 settembre 2013
2 min

An Act of Dog: ritrarre i cani destinati alla soppressione per sensibilizzare la popolazione americana

Sono tanti i poveri orfanelli a quattro zampe che stanno rinchiusi in canile ad aspettare – anche per tutta la vita – un qualcuno che li adotti e che dia loro tutto l’amore e l’attenzione di cui hanno bisogno. Vale in Italia, come in altre parti del mondo, ad esempio, negli Usa, dove sono circa 5.500 i cani randagi che, una volta rinchiusi nei rifugi, son poi addormentati per sempre tramite gas o iniezione. Ed è proprio per sensibilizzare la popolazione americana a questo triste fenomeno, che un artista di Louisville nel Kentucky, un certo Mark Barone, ha deciso di ritrarre il maggior numero possibile di cani destinati alla soppressione dando vita – l’iniziativa è diventata un sito, An Act of Dog – a un vero e proprio collage di dipinti, una collezione di quattro zampe senza più futuro. Il tutto – si legge in un articolo pubblicato su greenstyle.it – ha preso vita dopo la morte del cane dell’artista americano, Santina, un’anziana cagnolona di più di ventuno anni, deceduta tre anni fa. La compagna di Mark, Marina Dervan, aveva cercato di spingere l’uomo verso una nuova adozione, ma con scarsi risultati. Nel tentativo di trovare un nuovo amico a quattro zampe, la donna aveva iniziato a navigare in Rete, ma si era imbattuta nelle cifre allarmanti delle soppressioni in canile. Una scelta causata dalla bassa percentuale di adozioni in tutti gli Stati americani. Inizialmente, piuttosto turbato da questo fenomeno assai diffuso negli Usa, ha cercato di prenderne le distanze, poi è nata in lui la voglia di fare qualcosa per questi poveri quattro zampe a stelle e strisce, e da qui è venuta l’idea dei dipinti. Oggi l’iniziativa gode di una così grande fama, che sono i canili e i rifugi stessi a inviare le immagini dei cani che ospitano in quell’intervallo di tempo che li separa dalla condanna a morte. L’uomo riesce a produrre una media di 10 dipinti al giorno e in soli due anni ha realizzato 3.500 quadri. Ogni immagine è di circa 30,5×30,5 cm, mentre per le storie più toccanti è riservato un formato più grande di circa 8 metri quadri. A fine lavoro, tutti i ritratti potranno coprire la lunghezza di due campi da calcio. Così facendo, la coppia vuole sensibilizzare a un’alternativa alla soppressione e spera di collaborare con enti di beneficenza e città, dove poter esporre le immagini per una mostra permanente.