Anmvi e la neonata azzannata dall’Husky: «Forse caso di cattiva o scarsa socializzazione»
19 settembre 2012
2 min

Anmvi e la neonata azzannata dall’Husky: «Forse caso di cattiva o scarsa socializzazione»

amicizia

Una frazione di secondo e una neonata di soli due mesi è stata gravemente azzannata alla testa da uno dei due cani di casa, cioè due esemplari di Husky. Ѐ accaduto lo scorso sabato a Pistoia, in Toscana. La piccola era sul letto dei genitori, mentre la mamma si era alzata un attimo per chiudere la finestra della stanza. Pochi istanti e si è consumata la tragedia. Immediato il trasferimento all’ospedale di Pistoia e da lì al pediatrico Meyer di Firenze, dove la piccola è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico di ben cinque ore alla testa. Adesso, sebbene in un quadro di criticità, le sue condizioni rimangono stabili. Nel frattempo è caccia al colpevole: cane troppo aggressivo o non abbastanza abituato dai padroni al bebè? Colpa della “bestia” o dell’uomo? Secondo quanto riportato dall’Ansa, a dispetto di quanto accaduto, l’animale sembrerebbe buono e mansueto. Adesso è stato affidato ai genitori della bambina per dieci giorni, durante i quali sarà sottoposto a test comportamentali. Poi, terminato questo periodo, spetterà ai proprietari decidere se tenere l’animale, affidarlo a una struttura o eventualmente a un’altra famiglia. Sulla vicenda si esprime Raimondo Colangeli, medico veterinario comportamentalista e vicepresidente dell’Associazione nazionale medici veterinari (Anmvi): «Per l’animale – si legge in un articolo pubblicato sul Corriere Fiorentino – un neonato può essere facilmente considerato una preda o un gioco. Per questo, è importante che chi possiede un cane gli permetta di fare più esperienze possibili, soprattutto prima dell’arrivo di un bebè in casa». Un quattro zampe abituato a convivere e a interagire con gli adulti, quindi uomini e donne, non è detto che lo sia pure con gli anziani o con i bambini. «Non abbiamo dettagli per ricostruire la vicenda con precisione – spiega Colangeli all’Adnkronos Salute – ma può darsi che si tratti di un caso di cattiva o scarsa socializzazione: questo significa che l’animale potrebbe non aver mai visto un bebè prima dell’arrivo della bambina, oppure non aver avuto il tempo di abituarsi alla presenza della piccola in casa». Quando nasce un bimbo è molto importante, secondo il medico, fare in modo che il peloso di casa viva la sua presenza come qualcosa di positivo, premiandolo quando sta nella stanza del bebè e rimane lì buono. «In ogni caso, prima di emettere una sentenza di comprovata pericolosità bisogna – tiene a precisare Colangeli – passare per la visita e la diagnosi comportamentale».