Un milione di euro lasciati in eredità ai suoi amici a quattro zampe. Precisamente 20.000 ai propri cani, per garantirne il mantenimento anche dopo la sua morte (i due cagnolini sono stati affidati a un vicino di casa); il resto ad associazioni per progetti di protezione degli animali. Autore di questo gesto così generoso è un anziano di Pavia, morto poco più di un anno fa senza che avesse parenti diretti cui destinare il proprio lascito. Da qui la volontà di lasciare in eredità i propri beni ai due cagnetti che gli avevano tenuto in compagnia in vita e a quelli più bisognosi.
Come si legge in un articolo pubblicato sul corriere.it, la volontà del “de cuius” è andata a buon fine e a testimoniarlo c’è la chiusura di una procedura testamentaria da parte del Tribunale di Pavia. Affinché questo avvenisse, e visto che nominare i cani come eredi per legge non è possibile, “perché – spiega Francesca Zambonin, il legale che si è occupato del caso – gli animali non possiedono personalità giuridica”, è stato necessario precisare nel testamento il cosa e il come. Ovvero come andava ripartita precisamente l’eredità e a chi, in quali parti, andava indirizzata.