“Attenti al cane”: la sola scritta non tutela il proprietario
6 aprile 2017
2 min

“Attenti al cane”: la sola scritta non tutela il proprietario

attualità

Il sol fatto di aver apposto un cartello con la scritta “Attenti al cane” non salva il padrone. Questo afferma, in poche parole, la sentenza n.17133 depositata ieri dalla Cassazione, accogliendo il ricorso del Procuratore della Repubblica di Palermo contro l’assoluzione dal reato di lesioni colpose emessa dal Giudice di pace del capoluogo siciliano nei confronti di un proprietario di cane di grossa taglia che, sfuggito alla sua custodia, aveva morso il postino.

Stando a quanto riportato in un articolo pubblicato su ilsole24ore.com, il portalettere, in divisa e con il casco in mano, sarebbe stato morso dal cane – scappato, con la precisione, alla figlia del proprietario – mentre stava avanzando nel vialetto dell’abitazione, con un braccio proteso in avanti per porgere una busta. 

Beware-of-Dog

Secondo il giudice di merito, nonostante l’avvertimento indicato dal cartello, aveva sbagliato ad entrare nella villetta. Un fatto ritenuto “imprevedibile e non evitabile dal custode del cane, ed inoltre non sanzionabile perché verificatosi all’interno di una proprietà privata”. Da qui l’assoluzione dell’uomo.

La suprema Corte, invece, ha emesso un parere contrario, avvertendo che l’indicazione sulla presenza del cane non è assolutamente sufficiente ad escludere la responsabilità di eventuali morsi dati dall’animale. Il suo proprietario, infatti, ha dei precisi obblighi che “vanno adempiuti assicurando il cane ad un guinzaglio o a una catena, ovvero custodendolo in una zona del giardino che non gli consentisse di avvicinarsi agli estranei o di scappare”.