Giudicare il movimento parte quarta
19 maggio 2010
4 min

Giudicare il movimento parte quarta

Dopo aver trattato gli argomenti che, nelle mie intenzioni, possono essere spunto di discussione, giusto per completare il mio lavoro, vorrei sfruttare le note dell’amico Piero Renai della Rena per parlare specificatamente del trotto, anche se è ovvio che tutti sappiamo di che si tratta.
Prima di parlare di Cinematica, dobbiamo riassumere cos’è il suo contrario, cioè la Statica. Un corpo è attratto dalla Terra da una forza detta Peso, corrispondente al peso del corpo stesso. Il cane è un quadrupede e scarica il proprio peso sui quattro arti. La proiezione dei quattro arti forma un quadrilatero che costituisce la base di sostegno. Tutti i punti della massa corporea concentrano il loro peso in un punto detto Centro di Gravità o Baricentro. Nel cane viene individuato più o meno dietro la regione cardiaca, con qualche variazione di razza a seconda della sua morfologia. La stabilità dell’equilibrio dipende dal rapporto che c’è tra la larghezza della base d’appoggio e la posizione del baricentro, cioè dalla lunghezza della linea gravitazionale. Ampia base d’appoggio e Linea Gravitazionale breve danno forte stabilità (bulldog), il contrario da minor stabilità (levriere). Ovviamente a maggior stabilità corrisponde minor attitudine motoria e viceversa.
La stazione, come il movimento, si realizzano grazie agli arti. Nel primo caso sostengono il peso del corpo, nel secondo ne sono i principali artefici: l’impulso motorio nasce grazie all’apertura degli angoli articolari (coxo-femorale, femoro-tibiale, tibio-tarso-metatarsico); l’ampiezza della oscillazione degli arti determina il passo, l’alternarsi ritmico di appoggi, battute, sospensioni e levate determinano le andature che sono la maniera con cui il movimento si manifesta. E’ la rottura dell’equilibrio statico che dà il via al movimento. Poiché l’equilibrio statico è il risultato dal rapporto del baricentro con l’ampiezza della base di sostegno, tutto comincia con la riduzione dell’estensione di quest’ultima. Il sollevamento di un arto riduce a metà la base di sostegno che, infatti diventa da quadrangolare a triangolare. Ne risulta che l’equilibrio va in crisi, gli angoli articolari del posteriore si aprono, l’impulso che si è determinato viene trasmesso dal rachide all’anteriore, l’azione del bilanciere cefalo-rachidiano, il risultato è che il baricentro viene spinto decisamente fuori dalla base d’appoggio. Se il quadrupede non portasse in avanti, in appoggio un altro arto, creando così un nuovo stato di equilibrio, cadrebbe in avanti. Questo è il movimento: l’alternarsi ritmico di equilibrio e squilibrio, determinati da appoggi e levate, durante i quali il baricentro subisce una serie di oscillazioni in senso verticale, longitudinale e trasversale.
L’andatura che ci interessa in fase di giudizio è, normalmente, il trotto. Si tratta di un’andatura naturale con appoggio bipedale diagonale, ossia anteriore destro e posteriore sinistro in appoggio e anteriore sinistro e posteriore destro in levata. È ovvio che qualsiasi deviazione da ciò che è corretto riferita a quelli che sono i responsabili del movimento (arti, colonna, angoli articolari), darà per conseguenza un movimento più o meno scorretto, è per questo che ci siamo divertiti a raccogliere un po’ di immagini di costruzioni scorrette. Prima di vederle e commentarle insieme, vorrei fare ancora alcune considerazioni. La prima riguarda il “tono” del movimento, nel senso che nel ring troviamo cani che si muovono con entusiasmo e un certo sprint, altri più apatici e meno motivati, anche questo è un carattere interessante nella valutazione del cane, in qualche modo ne rivela il temperamento e, soprattutto per certe razze è dato importante. Il momento del giudizio è un’eccellente opportunità per valutare non solo l’andatura, ma tutte le caratteristiche del cane, in questa fase non c’è più toelettatura o presentazione che tenga, il cane si rivela per quello che è e il presentatore può fare ben poco per mimetizzarne le pecche.