Giudicare il movimento parte seconda
10 maggio 2010
4 min

Giudicare il movimento parte seconda

Torniamo al nocciolo della questione, credo sia assolutamente necessario che nel giudizio del movimento (e dunque della costruzione), i difetti non possano mai essere sottovalutati, neppure di fronte alla massima tipicità, proprio perché hanno un fondamentale riscontro nel benessere nel cane e, se vogliamo che il cane di razza, anzi il cane selezionato, trovi sempre maggior diffusione ad ogni livello, dobbiamo impegnarci per poter offrire al pubblico, e quindi a tanti potenziali cinofili, prodotti adeguati alla convivenza con l’uomo, rendendosi ad esso utile. Inutile negarci che chi acquista un cane di razza e si ritrova a combattere con problemi di salute, per esempio la precoce difficoltà di deambulazione frequente in certe razze che hanno costruzione troppo lontane dall’ideale per difetto o, peggio, perché richiesto dallo standard, come minimo ci penserà due volte prima di ripetere l’esperienza. Dipende da noi giudici obbligare gli allevatori ad allevare utilizzando soggetti ben costruiti e che si muovono bene, i loro prodotti saranno per una piccola percentuale i protagonisti dei ring, ma per la maggior parte diventeranno i compagni di persone che non hanno velleità agonistiche, ma che pretendono di aver un compagno sano e funzionale. Tutti noi alleviamo o abbiamo allevato e sappiamo bene quanto sia difficile correggere i difetti di costruzione e di movimento, ma se prendiamo la cinofilia sul serio non possiamo aver paura di affrontare compiti difficili. Il cane di razza moderno deve essere allevato mantenendo il tipo ai massimi livelli (facendo attenzione a non cadere nell’ipertipo o in pericolose esasperazioni), e selezionando temperamento e salute. I tre concetti vanno tenuti, secondo me, nella medesima considerazione. Del tipo hanno ampiamente parlato i nostri colleghi, al temperamento dovremmo dedicare un capitolo a parte, facciamo ora alcune considerazioni sul movimento legato alla salute del cane. Da anni, in particolare per alcune razze, si è posto l’accento sulla necessità di sottoporre i riproduttori, almeno i più qualificati, a indagini diagnostiche per svelare difetti di costruzione che condizionano negativamente il movimento e la salute. Una per tutti, certamente la più conosciuta e diffusa, la radiografia delle anche per la ricerca della displasia. Questa patologia multifattoriale è senz’altro da non sottovalutare, ma in particolare per certe razze, è stata demonizzata e sembra essere l’unica causa di brutti posteriori e cattivo movimento. Mi viene da dire che sarebbe bello se fosse così, almeno avremmo un solo nemico da combattere. Naturalmente tutti sappiamo che sono molteplici i difetti di costruzione che causano movimento scorretto (possiamo qui di seguito anche valutare i più frequenti), in questa sede vorrei sottolineare che i primi a doverli mettere in risalto, portandoli all’attenzione dell’allevatore e, ovviamente penalizzando il cane, siamo proprio noi giudici. In altre parole, non è assurdo delegare la penalizzazione di un soggetto a indagini diagnostiche, sottovalutando ciò che si vede a occhio nudo? Il giudice certo non è nel ring per fare diagnosi, neppure se è veterinario, anzi secondo me se ne deve ben guardare, ma per rilevare i pregi e i difetti dei cani esposti, descrivendoli e dando loro il peso che meritano. Voglio dire che il giudice è senz’altro in grado di valutare il movimento. Nel caso sia scorretto, talvolta è possibile e doveroso rilevarne la causa, per esempio la tibia troppo corta, o la muscolatura carente, in altri casi, per esempio cani che muovono male perché zoppi o perché affetti da displasia dell’anca o da lussazione della rotula, è compito del veterinario capirne le ragioni, ma nel ring il giudice deve penalizzare il difetto come merita, voglio dire che non deve penalizzare il cane perché displasico (cosa che non può sapere), ma perché cammina male e si vede che cammina male..