Giudicare il movimento parte terza
19 maggio 2010
3 min

Giudicare il movimento parte terza

L’impressione che si coglie dentro e fuori dal ring è che gli allevatori non sono spinti a migliorare i loro prodotti se ottengono comunque buoni risultati. In poche parole, voglio semplicemente dire che la selezione moderna, la cinofilia moderna, non può più accontentarsi di Campioni di ottimo, magari straordinario, tipo, ma ha bisogno anche di buona costruzione e corretto movimento.
Probabilmente il problema è sentito con intensità diversa a seconda della razza che consideriamo, è anche possibile che io mi senta particolarmente coinvolta perché la razza di cui mi occupo da 40 anni è stata per molto tempo valutata soprattutto per la conformazione della testa, in particolare in alcuni Paesi a noi vicini, c’è stata una spasmodica ricerca della testa eccezionale (purtroppo talvolta dell’ipertipo), riservando insufficiente attenzione alla costruzione e al movimento. I risultati, a lungo andare, si sono rivelati deleteri ed è con grande fatica che oggi si cerca di correre ai ripari. Una volta di più la responsabilità è dei giudici, se ieri non hanno dato sufficiente peso a certi problemi, così che gli allevatori si sono sentiti autorizzati a trascurarli, oggi sta agli stessi giudici, per quanto impopolare la scelta possa essere, non perdonarli e indirizzare il lavoro di selezione verso un ideale più rigido e salutare.
Vorrei fare un ultimo inciso, prima di parlare specificatamente del trotto e dei difetti che ne causano le alterazioni, e premetto che è la mia personale opinione, probabilmente condizionata dal mio lavoro, riferendomi alle razze che “devono” avere, perché lo richiede lo standard, particolari della costruzione che sono difetti per gli altri cani e soprattutto in certi casi difetti che sono causa o predisposizione di patologie o problemi di salute. Mi riferisco per esempio alle razze che devono avere la tibia corta, come il chow-chow, tutti sappiamo che il movimento sarà carente nella spinta, e questo potrebbe essere poco grave, ma sappiamo anche che l’angolazione molto aperta dell’articolazione del ginocchio predispone alla rottura del legamento crociato anteriore. Un altro esempio lo possiamo fare per le razze che devono avere groppa praticamene rettilinea. Le statistiche dimostrano che sono le razze più interessate dalla displasia dell’anca, in alcuni casi in modo veramente preoccupante, come per esempio nel bulldog. Tutti sappiamo che in altri Paesi il problema delle razze con morfologia molto esasperata è argomento di vivace discussione e recentemente se ne è occupato anche il Comitato di Bioetica Veterinaria Italiano, devo aggiungere con un po’ di confusione, sappiamo anche che ogni tanto nascono proposte deliranti come la soppressione di alcune razze e che gli allevatori vengono dipinti come dei “Dr. Mengele” che si divertono a far nascere poveri cani malformati. Chiaramente ci dissociamo da tali esagerazioni, ma io credo, sia ora di porci delle domande, ha senso far nascere cani in cui ricerchiamo caratteristiche che gli procureranno problemi nella vita? Io credo di no e credo che la cinofilia dovrà maturare fino a correggere gli standard quando non sono compatibili col benessere animale. Non solo, credo che questo argomento debba essere discusso esaustivamente dalla cinofilia ufficiale mondiale, prima che diventi la bandiera di qualche gruppo di scalmanati che di cani e di razze non sanno niente, rischiando di creare futuri non insignificanti problemi.