La cagnetta di Susanna Tamaro uccisa da un boccone avvelenato. Il ricordo sui social
15 gennaio 2019
2 min

La cagnetta di Susanna Tamaro uccisa da un boccone avvelenato. Il ricordo sui social

attualità

Pimpi, la cagnetta di Susanna Tamaro, è morta due giorni fa. Uccisa da un boccone avvelenato. L’annuncio è avvenuto pubblicamente, sul profilo Facebook della scrittrice italiana, con un post commovente da cui traspare il grande affetto che univa la piccola quattro zampe, adottata da un canile “appena sei mesi fa”, e Susanna, che scrive: “Addio , piccolo raggio di luce, meraviglioso arcobaleno che hai allietato un tempo purtroppo così breve”. Subito hanno mostrato grande vicinanza alla scrittrice alcune delle più importanti associazioni animaliste: “Occorre una legge ad hoc per contrastare la piaga dei bocconi avvelenati”, fanno sapere dalla Lav (Lega anti vivisezione), sulla stessa linea d’onda Riccardo Manca, vice-Presidente di Animalisti Italiani onlus: “Questo ennesimo crimine a danno di un essere indifeso deve portare il Governo ad inasprire le pene verso chi maltratta o uccide gli animali”.

Susanna-e-Pimpi

Intanto, il messaggio scritto da Susanna Tamaro su Facebook per annunciare la morte prematura della sua cagnetta, in poco tempo, sta sempre più ottenendo condivisioni e commenti: “Ti ho cercata a lungo e, alla fine, ti ho trovata dietro le sbarre di un canile. Per un mese, come la Volpe con il Piccolo Principe, sono venuta a trovarti con regolarità perché – si legge – volevo essere certa che la gioia che provavo io nel vederti la provassi anche tu. E alla fine, quando ti ho portato a casa, è stato subito un grandissimo amore. Eri intrepida, ma mai fanatica, allegra e ubbidiente, amavi i cani, i gatti, i bambini. Amavi il mondo intero e i tuoi occhi osservavano il mondo con inesausta curiosità”.

Avresti dovuto essere – conclude nel suo post la Tamaro – il cane della mia vecchiaia, piano piano, con gli anni, avremmo rallentato il passo insieme e poi, un giorno ci saremmo seduti sulla panca davanti casa e avremmo visto il sole tramontare, consapevoli che, oltre il tramonto del giorno, quello sarebbe stato anche il tramonto della nostra vita. Nei lunghi anni di compagnia, con la tua gioiosa felicità saresti stata l’antidoto naturale all’inevitabile malinconia del passare degli anni. Ma purtroppo non è stato così”.