L'accoppiamento nella razza dalmata
22 settembre 2011
12 min

L'accoppiamento nella razza dalmata

Riteniamo al giorno d’oggi importante, visto le numerose richieste indicare quali sono le principali “regole” da osservare per volere e poter far accoppiare correttamente un Dalmata. Questi principi non sono scritti in alcun “regolamento ufficiale”, ma trattasi di regole comportamentali che i seri appassionati cinofili ed amanti di qualsiasi razza che allevano si danno, una sorta di Codice Etico di Allevamento. L’osservanza di questo codice etico è utile per non compromettere la selezione secolare che una razza porta nel suo bagaglio genetico, selezione avvenuta naturalmente e selezione avvenuta grazie a pionieri cinofili che con notevoli sforzi ci hanno permesso di avere ai giorni nostri questa grande e svariata ricchezza di esemplari (razze) ognuno con delle specificità. Patrimonio da tutelare, conservare e migliorare nelle tre principali caratteristiche: salute, morfologia ed indole.

I primi passi verso la cinofilia…
Riceviamo molte mail che ci chiedono come fare accoppiare un dalmata. Schematizziamo per semplificare quelle regole che riteniamo siano alla base di una corretta selezione.
Sfatiamo la leggenda che un cane debba essere accoppiato per forza almeno una volta nella sua vita. Non è vero, è una grossolana bugia, molto pericolosa per la cinofilia (intesa come cultura cinofila ) e per qualsiasi razza tanto faticosamente selezionata. Anche se il cane ci monta non significa che ha voglia di accoppiarsi, tutt’altro, sta dicendo (al montato) che è lui il capo e si fa come dice lui.
Spesso capita che andando dal veterinario, lo stesso, “vista la bellezza del nostro esemplare ” ci incoraggi ad accoppiarlo. Ci spiace dirlo ma a chiunque sia capitato un fatto così deve capire che il veterinario non è un esperto della morfologia e del carattere della razza e tali valutazioni potrebbe risparmiarsele evitandosi brutte figure.
Questi sono i principali punti da dove iniziare a prendere in considerazione la nostra immensa voglia di “allevare”:
1° I requisiti e controlli Sanitari
2° Il Giudizio Degli Esperti
3° La genealogia
4° Gli accordi tra le parti
5° Valutazioni esperte per una monta

Premesse Fondamentali.
Prima di qualsiasi altra cosa, qualsiasi cane (maschio o femmina) deve arrivare al momento della monta in piena salute e con tutte le vaccinazioni effettuate, in età matura, tale da non compromettere il suo sviluppo psicofisico futuro. Per la femmina, in particolare, è necessario che un mese prima sia sverminata efficacemente (esame feci dal Veterinario per verificare), con il richiamo dei vaccini e in peso forma. Uno dei principali requisiti da verificare per una “base corretta” di partenza nell’idea di far accoppiare il proprio Dalmata é: il vostro Dalmata è in possesso del Pedigree ROI (ENCI) o equipollente straniero? In caso affermativo, avete l’elemento determinante per poter proseguire nell’idea di un corretto accoppiamento.
In caso negativo è meglio per il bene della razza lasciare cadere il discorso mettendosi l’anima in pace, questo perché l’assenza di tale documento comporta una non conoscenza della sua provenienza e certezza di tutti i controlli sanitari nelle generazioni passate.

A che età si può Fare Accoppiare.
Quale è la giusta età per poter far accoppiare un cane? Su questo aspetto si hanno svariati comportamenti anche di noti allevatori che biasimiamo. Crediamo che un serio appassionato non possa non tener conto dell’età del soggetto che andrà a fare accoppiare. Riteniamo che un cane si debba accoppiare solamente al raggiungimento della sua maturità psico/fisica evitando di compromettere il suo sviluppo.
Per il maschio, l’età è abbastanza relativa, 18/24 mesi vanno bene per poter iniziare a far qualche monta, per smettere intorno agli 8 anni (10 anni casi rari). Per la femmina, il discorso cambia, visto che sarà poi Lei a portare avanti la gravidanza e tutto lo stress che ne comporta. Per non comprometterne il suo futuro vivere salutare, ci sembra opportuno che, il 4° calore o 30 mesi di età, possa essere un periodo minimo sufficientemente corretto e gli 8 anni il suo periodo massimo.
L’età preferita per una sola cucciolata (nella vita) sarebbe dai 3 ai 6 anni, non oltre sarebbe auspicabile. Il numero massimo di parti nell’arco di una vita che può avere, sono 4/5 con un intervallo minimo di almeno 1 anno/1 anno e mezzo (inteso in 365 giorni o 2 calori di pausa) tra una gravidanza e l’altra.
Nel caso in cui la cagna abbia problemi di gestazione/parto è chiaro che tutto quello finora detto non è applicabile ne auspicabile.
Stesso discorso nel caso di malattie genetiche nella prole (in quel caso si deve chiudere la linea di sangue, ndr.: sterilizzazione) se è accertato che sia la cagna portatrice di tali “difetti genetici”.

I Requisiti sanitari.
Sono un altro elemento fondamentale che possono compromettere questa vostra intenzione (accoppiamento). La maggior parte delle tare genetiche sono riscontrabili solamente in età avanzata (6/36 mesi) del cane quindi la maggior parte delle volte si riscontrano solo a “frittata fatta”, cioè quando è impossibile emotivamente e razionalmente liberarsi del cane. Questo non deve essere motivo di abbandono anche perché nel 95% dei casi non complica la vita quotidiana del cane o è rimediabile via veterinaria. Allo stesso tempo non è pensabile poter riprodurre un soggetto “non sano”. Il motivo che spinge l’appassionato ad effettuare tali controlli è la correttezza nell’avere la minor percentuale possibile di rischio che nascano dalla monta soggetti non sani, affetti da un più o meno grave difetto genetico, salvaguardando la razza e la sua corretta selezione da una parte e tutelando il futuro proprietario del cucciolo da un “calvario veterinario” per le patologie più gravi.

La displasia dell’anca.
E’ una malattia poligenica e multifattoriale. La sua lettura ufficiale (viene anche riportata sul Pedigree del cane) viene effettuata in Italia da 2 Associazioni Veterinarie, FSA ed AIVPA. Per poterla effettuare bisogna recarsi da un Veterinario abilitato che oramai si trovano un po’ su tutto il territorio nazionale. La si deve fare sul cane di almeno 12 mesi di età, una sola volta nella vita e in anestesia totale. I suoi costi sono fissati dall’Associazione. E’ possibile effettuare una lastra preventiva intorno ai 5/7 mesi di vita del cane così da poter intervenire  per tempo in caso di patologie gravi.

La Displasia del gomito.
Vale lo stesso discorso fatto per quella dell’Anca. La sua lettura ufficiale (è riportata sul Pedigree del cane). Viene effettuata in Italia da 2 Associazioni Veterinarie, FSA ed AIVPA. Per poterla effettuare bisogna recarsi da un Veterinario abilitato che oramai si possono trovare su tutto il territorio nazionale. La si deve fare sul cane di almeno 12 mesi di età, una sola volta nella vita e in anestesia totale. I suoi costi sono fissati dall’Associazione.

La Dentatura completa e corretta.
Fondamentale per migliorare la selezione genetica, assicurarsi che entrambi gli esemplari adibiti alla riproduzione abbiano un apparato dentale, completo e corretto. E’ dimostrato che da accoppiamenti effettuati con esemplari dove è presente prognatismo, enognatismo, chiusura a forbice o tenaglia i cuccioli acquisiscono tali tare. Quindi da evitare riproduttori con questi difetti genetici.

Conclusioni.
1) Un ECCELLENTE accoppiamento è con due soggetti certificati (FSA o AIVPA), esenti da Displasia dell’Anca (A, 0, 0-0, ecc…), esenti da Displasia del Gomito (A, 0, 0-0, ecc…) ed esenti da Oculopatia Ereditaria certificata SOVI o ECVO.

2) Un soggetto morfologicamente VALIDO per essere riprodotto con un diverso grado di Displasia (Anca e Gomito) da quello sopra indicato (con “B” o “C” limite massimo eticamente consentito), potrà essere accoppiato con un altro esemplare ESENTE (A, 0, 0-0, ecc…) da Displasia (Anca e Gomito).
Comparazione delle classificazioni (OFA, BVA ed FCI)
Sin qui i casi che il Dalmata consiglia (1) e tollera (2) per un inserimento cucciolata.

3) Tutti gli altri casi sono da EVITARE/VIETARE. Come anche nei casi di difetti genetici sulle progenie (figli) che sono imputabili al vostro soggetto o a cui il vostro soggetto è affetto come: epilessia, monorchidismo, enognatismo e prognatismo, palatoschisi, ecc…, TARE GENETICHE MOLTO GRAVI, per poter pensare di accoppiare.

La monta ( il giudizio degli esperti ).

Appurato che i requisiti “primari” (sanitari) esistono, bisogna capire se il nostro Retriever è effettivamente un valido riproduttore, almeno sulla carta. Come poter dire, infatti, da inesperti che il nostro Retriever è un Retriever in standard. In molti ci scrivono: – …ho un Labrador molto bello. Ho sicuramente piacere a farlo accoppiare,..-. Si capisce che il nostro cane è il più bello di tutti ai nostri occhi ed è proprio per non incappare in errori grossolani che è il caso di porsi al giudizio di un Esperto. Prima di giungere a conclusioni personali, leggete le nstro

L’ente Nazionale della Cinofilia Italiana (ENCI), è, come ben si capisce, l’Ente Istituzionale (riconosciuto dal Ministero delle Politche Agricole e dalla Federazione Cinologica Internazionale) per la salvaguardia e la tutela della razze canine mondiali ufficialmente riconosciute. Questo Ente organizza manifestazioni di vario genere (regionali, nazionali ed internazionali), proclama i cani Campioni Italiani (bellezza, lavoro, ecc…), detiene il Registro Origini Italiano (ROI) per le nascite, rilascia il Pedigree ROI, istituisce corsi ed esami per Giudici Esperti delle singole razze che vengono riconosciuti ufficialmente anche a livello internazionale, e tanto altro in ambito cinofilo.

[Altre utili informazioni sull’ENCI nelle FAQ]

Partendo dal presupposto, come sopra citato, che molti (quasi tutti) sono convinti di possedere giustamente un’ECCELLENTE soggetto, è difficile poter far capire che la bellezza è soggettiva e va vista in un ottica più critica, asettica, secondo i dettami dello standard ufficiale della razza (FCI). Esistono 2 tipi di manifestazioni a cui un Retriever può partecipare: manifestazioni di bellezza e manifestazioni di lavoro. Il primo passo da compiere è:

– la partecipazione ad Esposizioni di Bellezza Nazionali e/o Internazionali ENCI (FCI), così da poter far giudicare morfologicamente (aspetto, movimento, dentatura, cranio, ecc…) da un Giudice Esperto abilitato alla razza del vostro amato beniamino. Queste manifestazioni si svolgono su tutto il territorio Nazionale organizzate dall’ENCI (Vedi calendario ENCI in Esposizioni in Italia). Al vostro Retriever gli verrà dato un giudizio (vedi sezione Pedigree – Nozioni di base) a cui dovrete fare riferimento per capire se il vostro cane è adatto per un corretto accoppiamento.

Non vi fermate al primo giudizio (bello o brutto che sia), ma partecipate a più concorsi (almeno 3) giudicati da Giudici diversi, così da avere indicazioni diverse ed essere certi delle qualità del vostro beniamino.

I giudizi devono avere la qualifica minima di ECCELLENTE (1°, 2°, 3°, o altro, è ininfluente, ma non sarebbe male fra le prime posizioni con un valido numero di concorrenti). Al di sotto si ha un buon soggetto ma non così “importante” da far riprodurre.

– la partecipazione a Prove di Lavoro Nazionali e/o Internazionali ENCI (FCI), comporta un certo addestramento e attitudine del Retriever. E’ prassi che far accoppiare un valido cane da lavoro serve per non disperdere la sua eccelsa attitudine.

I giudizi devono avere la qualifica minima di MOLTO BUONO. Al di sotto si ha un buon soggetto ma non così “importante” da far riprodurre, e riteniamo che il giudizio per questa linea di selezione debba essere accompagnata anche da un giudizio di bellezza non in una classe appositamente creata (Classe Lavoro) nelle mostre di bellezza.

Conclusioni. Sulla buona strada…Per un buon accoppiamento bisogna aver fatto giudicare almeno 3 volte il proprio Retriever da un Giudice Esperto della Razza in un Manifestazione Nazionale o Internazionale patrocinata dall’ENCI. Il cane deve aver riportato almeno la qualifica di ECCELLENTE. Questo come base di partenza, se poi si vuole aggiungere dei “benefit” al vostro cane, vi abbiamo sopra descritto quali, a voi la scelta .Gli Accordi tra le parti (Proprietario dello stallone e proprietario della Fattrice) Quali sono i possibili accordi tra le parti in un ipotetico  accoppiamento? Non esistono regole ufficiali e/o scritte, ma consuetudini inserite in un Codice Etico astratto noto a tutti gli appassionati/allevatori. *[Fermo restando che tutto è possibile secondo le volontà delle parti e tutte le consuetudini che scriveremo sono solo indicazioni/consigli e che possono essere modificati a vostro (parti) piacimento prima della monta.]*

– Non esistono accordi taciti.

– Tutte le decisioni vanno prese prima dell’effettiva monta. Se volete essere sicuri di evitare le incomprensioni potete anche scrivere tale accordo apponendo, così da accettarne le condizioni, le vostre firme con la data ed il luogo. [*]

– Gli spostamenti normalmente toccano alla fattrice.

Questo perché essendo in calore non dovrebbe crearle alcun problema della ‘novità’ intesa come ubicazione della monta. Al maschio potrebbe creare qualche inibizione. [*]

– L’usanza più comune un tempo è da dove si potrebbe iniziare a discutere: ai proprietari del maschio spetta 1 cucciolo ogni 3.

Intesa come 1 cucciolo sino a 5 (partoriti/vivi); 2 sino a 7 (partoriti/vivi), 3 sino a 9 (partoriti/vivi), oltre 9 (partoriti/vivi) spettano sempre 3 cuccioli.

In questo caso le scelte dei cuccioli saranno così ripartite:

– ai proprietari dello stallone:1a.-4a.-7a. scelta.

– ai proprietari della fattrice: 2a.-3a.-5a.-6a. scelta.

Le altre per logica sono inutili visto un numero massimo di 3 cuccioli al proprietario del maschio.

Tutto questo a prescindere colore e sesso. [*]

Da questo punto di partenza potete capire le difficoltà a cui si potrebbe andare incontro. Numero cuccioli, sesso (numero di maschi e femmine in una cucciolata, pensate se ci fosse solo un maschio o solo una femmina ed ambo le parti vorrebbero la stessa), colore (idem, esempio: solo un maschio biondo).

– Altra possibilità è: il pagamento della monta.

Si paga un tot al proprietario del maschio per poter far coprire la cagna. Normalmente il costo della monta equivale alla prima scelta (un cucciolo), ma può variare (non obbligatoriamente) a seconda, per esempio, delle qualifiche in possesso (Campione Italiano di Bellezza, Campione Italiano Riproduttore, ecc..).

– Un’ulteriore possibilità è: la tariffa di monta + tot a cucciolo.

Si paga una certa cifra di base per la monta (da concordare) più un’altra cifra a cucciolo (da concordare).

Es.: 150 euro per la monta + 80 euro a cucciolo.

Bisogna anche tener conto che il coprire la fattrice non significa matematicamente gravidanza. Molto spesso capita che la fattrice rimanga vuota o addirittura con gravidanza isterica, ecco l’importanza di accordi pre-monta. [*]

Da queste 3 possibilità si può prendere spunto per accordi diversi e ‘personalizzati’.