Processo ad agente che uccise un cane durante un arresto
15 luglio 2020
2 min

Processo ad agente che uccise un cane durante un arresto

attualità

Uccise un Pit Bull che voleva difendere il proprietario mentre le forze dell’ordine cercavano di immobilizzarlo: rinviato a giudizio dal gip di Napoli l’agente autore del gesto. Esultano gli animali: “Giustizia è fatta”, mentre i poliziotti replicano: “Fu legittima difesa”.

Stando a quanto riportato da ilgiornale.it, i fatti si sono verificati al 12 luglio 2019 nel centro del capoluogo campano. Il quattro zampe è stato ucciso durante il tentativo di fuga di un pregiudicato di 25 anni, nella casa del quale la polizia si era recata per notificargli un ordine di carcerazione. La vicenda, iniziata all’interno dell’abitazione, ha avuto seguito in strada dove l’uomo, dopo aver minacciato e aggredito i poliziotti con un’arma poi risultata finta e aizzato contro di loro il cane, ha continuato a fare resistenza. Dalla scena ripresa da un balcone vicino con il cellulare, si vede l’animale a un certo punto azzannare un agente in borghese a una gamba e un collega sparargli contro. Il Pit Bull è morto poco dopo al pronto soccorso veterinario.

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Alla fine il 25enne è stato arrestato, contro di lui anche le accuse di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Nel frattempo, l’uccisione del quadrupede ha fatto il giro del web indignando gli animalisti. Adesso arriva per loro la soddisfazione per la notizia dl rinvio a giudizio dell’agente.  I poliziotti, invece, non sono d’accordo: Il poliziotto che sparò al pitbull – dichiara Roberto Massimo, segretario provinciale di Napoli del sindacato di polizia Usip-Uil – salvò la vita a un operatore di polizia coinvolto. Fermo restando l’amore e il rispetto che abbiamo per i nostri amici a quattro zampe, la necessità di uccidere l’animale fu motivata dall’esigenza del momento”.