Bando di gara per sterminare i randagi: orrore in Russia
19 aprile 2013
2 min

Bando di gara per sterminare i randagi: orrore in Russia

Il randagismo è sempre più diffuso, soprattutto in zone dove non si attua per tempo una buona prevenzione. Così, quando i territori si affollano troppo di trovatelli a quattro zampe, capita che i governi locali pensino di ricorrere a rimedi estremi – o meglio, deplorevoli e sconcertanti – pur di sbarazzarsi del problema. Ѐ quanto sta accedendo in Russia, più precisamente a Sochi, dove a fine marzo è stato pubblicato un bando di concorso per uccidere i randagi che si aggirano in città. Sono – si legge in articolo pubblicato su pets.greenstyla.it – circa 2.000 i cani e i gatti di strada che si vogliono eliminare definitivamente entro la fine dell’anno, per questo la gara d’appalto è rivolta a società esperte in materia. Tutto questo, solo perché in questa località si svolgeranno i Giochi Olimpici Invernali 2014. Una situazione che ricorda molto quella che si è verificata l’anno scorso, in concomitanza degli Europei di calcio, in Ucraina e Polonia. Una strage denunciata in tutto il mondo, ma – si continua a leggere sul sito animalista – che ancora oggi prosegue nel silenzio mediatico più totale. Se l’iniziativa di Sochi avrà luogo porterà anche questa cittadina, che si trova nei pressi del Mar Morto, tristemente agli onori della cronaca. Per il momento, si sa solo che – secondo il bando emesso – la società vincitrice dovrà organizzare pattuglie per rastrellare i randagi. Ronde di cattura, tra le cinque e le otto del mattino, con l’unico scopo di catturare più cani e gatti possibili. Fine ultimo la soppressione e lo smaltimento. Il budget proposto, come ricompensa del lavoro, è di circa 43.000 euro. Prossimamente verrà reso noto il nome del gruppo vincitore della gara. Intanto, in un’altra parte del mondo, l’ex sex symbol anni Sessanta divenuta animalista convinta, Brigitte Bardot, ha chiesto al premier thailandese, Yingluck Shinawatra, di mettere fine al traffico di cani, uccisi barbaramente per la loro carne e le loro pellicce. L’attrice francese – si apprende su Quotidiano.net – ha denunciato che “ogni anno 100 mila cani vengono uccisi lì e altrettanti o di più vengono esportati vivi in modo illegale da tutta la Thailandia in condizioni atroci, ammassati e affamati per più di 36 ore di viaggio per venire brutalmente uccisi e consumati in Vietnam”. La Fondazione Bardot e la Fondazione tailandese Soi Dog stanno lottando insieme perché ci sia, per l’appunto, “una gestione umana” dei randagi di questo Paese.