Bulgaria: in arrivo il rito del cane “trottola”
29 febbraio 2012
3 min

Bulgaria: in arrivo il rito del cane “trottola”

maltrattamento
Marzo non promette nulla di buono ai poveri cagnolini che vivono a Brodilovo, un piccolo villaggio di neanche 400 abitanti e piuttosto remoto che si trova nell’estremità sud della Bulgaria, a pochi chilometri dal confine turco. Ogni anno, durante questo mese, i cani sono sottoposti a un rituale tanto antico quanto barbaro. Si tratta di una sorta di rito scaramantico, che dovrebbe servire a tenere lontano la rabbia, ma che in realtà vede i poveri malcapitati a quattro zampe trasformati in delle vere e proprie trottole. Il cane viene appeso a una corda, a sua volta legata tra due travi sospese su un torrente. L’animale viene girato su se stesso ripetutamente, intrecciando la corda in modo che poi possa ruotare in senso opposto velocemente, fino a far cadere il povero e terrorizzato cagnolino nell’acqua gelida del torrente che si trova sotto di lui. Nonostante la crudeltà del gesto, come anche testimoniato da foto e video che circolano sul web, i residenti sostengono che i cani non subiscono alcun danno fisico dal rituale, che affonda le sue radici in un antico rito pagano e che farebbe parte del corpus dei riti legati al culto di Kuker, l’antica divinità della fecondità. Dai video si vedono cani terrorizzati, mentre vengono legati nel vuoto sopra un torrente o un fiume, per poi farli ruotare vorticosamente e, infine, cadere nell’acqua sottostante. Il tutto mentre la folla attorno fa il tifo, divertendosi. Non tollera ciò chi ama e sta dalla parte degli animali. Il rituale ha provocato l’indignazione di ampi settori della società bulgara e adesso si richiedono maggiori pene per chi maltratta i poveri animaletti. Secondo quanto riportato da tmnews.it, l’organizzazione animalista bulgara “Protezione animali Sofia” ha organizzato una vera e propria campagna contro il rituale del “giro del cane”, chiamato nella lingua del posto “trichane”. Gli organizzatori di questo crudele e barbero evento, che ogni anno si tiene nella parte sudorientale della Bulgaria, sembrano però non comprendere tutto questo scalpore e così, dal canto loro, hanno chiesto ai residenti di astenersi dal rispondere a provocazione. «Mostriamo loro che siamo civili, non barbari», dichiara la gente di Brodilovo. D’altra parte, l’organizzazione animalista bulgara “Protezione animali Sofia” non accusa solo gli organizzatori dell’evento, ma pure le autorità locali che sembrano essere accondiscendenti e che non fanno nulla per fermare l’assurdo rito. Eppure, in passato, il primo ministro bulgaro Boiko Borisov ha definito il rituale come barbarico.