Cagnolino muore di stenti aspettando invano il ritorno del padrone morto in ospedale
13 maggio 2014
2 min

Cagnolino muore di stenti aspettando invano il ritorno del padrone morto in ospedale

amore
È una storia molto triste quella proveniente da Sanremo, che vede come protagonista una giovane cagnolina di razza Pinscher nana, di colore bianco, morta di stenti e forse anche di dolore per non aver visto ritornare il suo padrone a cane, morto in ospedale per un brutto male. Luigi – questo il nome dell’uomo, di 67 anni e con questo animale come unico compagno di vita – qualche giorno fa si è sentito, ma mentre un equipaggio del 118 lo portava via mai avrebbe pensato che dall’ospedale non sarebbe più tornato. E così – come si apprende da un articolo pubblicato su lastampa.it – ha lasciato la cagnolina, Bibi, a fare la guardia al modesto alloggio che occupava da tempo. A quanto pare un vicino si sarebbe offerto di occuparsi di lei, ma lui avrebbe rifiutato forse per non arrecare alcun disturbo o forse perché pensava che il suo male non fosse così grave. Fatto sta che la permanenza all’ospedale si è protratta per settimane, mentre la povera cagnetta aspettava inutilmente a casasenza mangiare né bere, dimenticata da tutti. Quando poi Luigi è morto, al momento di entrare in casa, i familiari dell’uomo hanno trovato Bibi stecchita. La cagnolina ha seguito il suo padrone anche nella cattiva sorte. Adesso nel quartiere in cui quattro zampe e pensionato vivevano, al dispiacere di aggiunge anche il rimpianto per non aver fatto nulla per salvare almeno la vita della cagnetta. C’è chi dice – si continua ad apprendere su lastampa.it – che si sia spenta addirittura prima del suo padrone, al quale non sarebbe stata data la ferale notizia per non aggravare ulteriormente le condizioni critiche in cui si trovava. E chi, invece, sostiene il contrario, aggiungendo che l’uomo si fosse convinto (nel delirio del male per cui è morto) di averla affidata temporaneamente a qualcuno, forse addirittura al canile. Certo una domanda sorge spontanea: ma nessuno, in questi giorni, ha sentito lamentare l’animale. A nessuno è venuto in mente di capire che fine avesse fatto?