Cane si fa colpire da una pallottola per salvare madre e figlio
2 dicembre 2014
2 min

Cane si fa colpire da una pallottola per salvare madre e figlio

attualità cane eroe
Un gesto davvero eroico e da far scendere le lacrime quello compiuto da un Pastore Tedesco americano, Noah, che con il proprio corpo ha fatto da scudo alla sua famiglia umana durante una sparatoria, finendo per essere ucciso da una pallottola. Un esempio di grandissima fedeltà e generosità. Secondo quanto riportato in un articolo pubblicato sul sito tgcom24.mediaset.it, tutto avrebbe avuto inizio durante una banale lite per le strade di Atlanta, negli Usa, quando Kidon Martin – proprietario di Noah – avrebbe urtato con la propria Chevy Suburban un’altra auto. Ed è così che il suo conducente avrebbe seguito la famiglia fino al parcheggio di un supermercato, per poi iniziare ad aprire fuoco. “Si sono trovati sotto il fuoco – racconta un poliziotto, il sergente Hregory Lyon – e sono sopravvissuti solo grazie al loro cane, che invece non ce l’ha fatta”. Non appena alcune pallottole hanno infranto i finestrini del veicolo, infatti, Noah ha fatto scudo alla moglie di Kidon e al loro picoclo, per poi – nonostante fosse stato ferito – saltare fuori dall’auto e inseguire l’aggressore. L’animale, secondo quanto ripreso dalle telecamere di sorveglianza, sarebbe morto dissanguato poco dopo. Kidon Martin ha, quindi, postato su Facebook la foto del corpo del suo amico a quattro zampe: “Di solito non sono su Facebook – si legge – ma voglio che la gente sappia come il mio cane Noah ha salvato due membri della mia famiglia, mia moglie e mio figlio, durante un insensato atto di violenza. Noah si è sacrificato spingendoli via dalla linea di fuoco e prendendosi una pallottola nel collo, e quindi inseguendo l’auto dell’assalitore mostrando quando fosse forte il suo istinto protettivo. Quindi è collassato durante l’inseguimento ed è morto dissanguato. Ci mancherà, non riesco a smettere di piangere per lui. Il suo nome, Noah (Noè, ndr) è stato il protettore dell’arca che è la mia famiglia”.