Cani “corrieri” imbottiti di droga e poi uccisi. Sgominata banda di latinos
19 marzo 2013
2 min

Cani “corrieri” imbottiti di droga e poi uccisi. Sgominata banda di latinos

maltrattamento

Cani di grossa taglia – principalmente di razza San Bernardo, Gran Danese, Dog de Bordeaux, Mastino Napoletano e Labrador – utilizzati per importare droga e poi, una volta arrivati a destinazione, squartati per recuperare il quantitativo di cocaina purissima che era stato collocato precedentemente nelle loro viscere. Una vera e propria strage di quattro zampe, cui questa mattina un’operazione condotta dagli agenti del Commissariato Mecenate di Milano, contro una banda di latinos dedita al traffico internazionale di droga e altri reati nel Nord Italia, ha messo finalmente fine: 75 le ordinanze di custodia cautelare a carico di 57 maggiorenni e 18 minorenni, nella quasi totalità cittadini dell’America Latina, tutti gravemente indiziati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro la persona, il patrimonio, traffico di stupefacenti e detenzione di armi. Secondo quanto si apprende da diverse agenzie di stampa, la cocaina veniva magistralmente confezionata, in modo da sfuggire ai controlli di sicurezza: la droga prima di essere collocata nel ventre dei cani veniva avvolta in un cellophane, poi nella carta carbone per essere impenetrabile ai raggi X, dopodiché ancora nel cellophane e in uno scotch di vinile nero, ancor più resistente ai raggi X. Quindi, tramite delle operazioni chirurgiche, gli involucri così ottenuti venivano impiantati all’interno di pelosi di grossa taglia. Poi, una volta recuperati, gli animali venivano uccisi e squartati. Almeno una cinquantina i casi stimati dalle intercettazioni. Tale indagine – si legge in un articolo pubblicato sulla pagina animalista de lastampa.it – è la naturale prosecuzione di una prima attività conclusa con l’emissione di 30 ordinanze di custodia cautelare eseguite il 7 febbraio 2012, a carico di altrettanti soggetti ritenuti gravemente indiziati di tentati omicidi, rapine ed estorsioni. La successiva attività svolta dagli investigatori del commissariato Mecenate – supportata da intercettazioni telefoniche e ambientali – ha permesso di accertare che alcune delle «pandillas» (organizzazioni criminali) attive sul territorio milanese sono strutturate alla stregua di vere e proprie associazioni per delinquere, gerarchicamente orientate, finalizzate alla commissione di un numero indeterminato di reati. In particolare, l’attività investigativa ha permesso di accertare che il traffico di stupefacenti, per l’appunto, avviene attraverso contatti diretti tra le organizzazioni criminali oggetto di indagine e i «cartelli» colombiani messicani mediante l’ingegnoso e macabro sistema di trasporto della cocaina attraverso i cani, inconsapevoli vettori. Poveri pelosi destinati a un crudele destino, che li vede infine barbaramente uccisi pur di recuperare la droga.