Cani e gatti a fianco dei malati terminali: a Firenze siglato protocollo per l’accesso in Hospice
26 marzo 2014
2 min

Cani e gatti a fianco dei malati terminali: a Firenze siglato protocollo per l’accesso in Hospice

pet therapy
Insieme con il proprio amico a quattro zampe, anche nel momento più difficile della propria vita, così da rendere meno pesante l’accettazione della malattia e la fase del distacco. Grazie a un’iniziativa dell’Azienda sanitaria di Firenze, cani e gatti potranno d’ora in avanti avere libero accesso nei tre Hospice della città, ovvero il San Felice a Ema, il San Giovanni di Dio e le Oblate, per dei veri e propri progetti di pet therapy con i malati terminali. Un modo davvero lodevole e sensibile di rendere gli ultimi mesi di vita di queste persone, devastate dal dolore fisico e morale, più sereni e positivi. “Un protocollo finalizzato alla gestione dell’accesso e alla permanenza all’interno della struttura di cani e gatti appartenenti al nucleo familiare dell’ospite – spiega l’Asf, così come si apprende da un articolo dell’Ansa – è stato messo a punto all’Hospice di San Felice a Ema, dove, insieme ai volontari della Fondazione italiana di Leniterapia, l’esperto personale della Asl accompagna chi si trova nella fase terminale di una malattia inguaribile”. In particolare, il documento serve e fornire a operatori e volontari “informazioni su come favorire questa compagnia, in tutta sicurezza per sé e per gli ospiti del centro”. Innanzitutto, perché Fido e Micio possano accedere in queste tre strutture residenziali dedicate alla cura degli anziani e dei pazienti incurabili, occorre la certificazione di familiari e animali domestici, per verificare che questi ultimi abbiano un buon carattere per sopportare un’esperienza del genere. Dopodiché, come si legge sul sito greenstyle.it, sarà compito dei familiari garantire il mantenimento degli animali, accompagnandoli all’aperto per la passeggiata di cui hanno bisogno e monitorandone la buona condotta. Allo stesso tempo, però, il personale e i volontari della struttura si occuperanno di gestire le richieste e le ammissioni dei quattro-zampe nelle camere, ad esempio separando i pazienti che gradiscono il supporto dell’animale da chi, invece, ne ha timore. Infine, una volta che il proprio pet avrà fatto ingresso nella stanza, il paziente potrà interagire con lui senza che ci siano altri vincoli da rispettare. D’altra parte, è noto già da tempo come la vicinanza di un animale possa essere assai benefica per l’uomo, soprattutto se si trova in un momento della sua vita per nulla facile.