Cani in carcere per ricevere cure e cibo. E i detenuti si sentono meno soli
20 marzo 2014
2 min

Cani in carcere per ricevere cure e cibo. E i detenuti si sentono meno soli

abbandono aiuto cani
Insieme per sentirsi meno soli e, in certi casi, per migliorarsi a vicenda. Si tratta di cani sfortunati, sottratti da canili sovraffollati o abbandonati, e di detenuti con storie difficili alle spalle. I primi ricevono cibo, affetto, e coccole, in cambio offrono compagnia e allegria a chi è costretto a trascorrere le proprie giornate dietro le sbarre. Un programma – lanciato nel 1981 – che negli ultimi tempi, dopo un avvio a rilento, è stato adottato da un numero sempre più crescente di carceri americane. L’obiettivo è di offrire una vita più felice ad alcuni sfortunati a quattro zampe e, allo stesso tempo, un po’ di sollievo anche ai carcerati, specialmente donne, che si prendono cura di questi animali sotto vari punti di vista, tra cui l’addestramento. Stando a quanto si legge in un articolo pubblicato su repubblica.it, unica condizione per i carcerati per entrare nel programma è quella di non aver commesso alcuna infrazione durante il periodo trascorso dietro le sbarre. Per loro il vantaggio, aderendovi, non è solo di trovare nuovi amici, ma anche di vedersi aumentare lo “stipendio”: i membri del programma guadagnano, infatti, un compenso di tutto rispetto, ovvero 1,41 dollari l’ora. Oltretutto, proprio come negli ospedali, alcuni cani risultano essere una vera e propria terapia per i detenuti: “Mi ha insegnato come controllarmi. Ho imparato a essere più giusta”, spiega Alvinita Stuart, carcerata a Gig Harbor, a Washington, per omicidio e con una condanna che finirà nel 2016. Di contro, dentro le carceri, ad alcuni quattro zampe viene offerta una seconda chance. È il caso, ad esempio, di Pax, un esuberante Golden Retriever, precedentemente cacciato da una struttura detentiva del Wisconsin, dove era stato definito incorreggibile. Pax a Gig Harbor ha trovato la sua ‘anima gemella’, una condannata per omicidio che lo ha rimesso sulla giusta strada e gli ha consentito di divenire un cane di sostegno per i disabili. Non solo. Proprio a Gig Harbor si è andato ben oltre quello che richiede il programma, offrendo servizi per cani perfino a chi vive fuori dal carcere, come bagno, unghie e taglio – per la cifra competitiva di 2-80 dollari – o veri e propri programmi di addestramento.