Cassazione: «Reato lasciare il cane chiuso in auto». E diventa legge la riforma dei condomini
22 novembre 2012
3 min

Cassazione: «Reato lasciare il cane chiuso in auto». E diventa legge la riforma dei condomini

Una grande vittoria nella lotta per i diritti dei nostri amici a quattro zampe: in questi giorni, la Corte di Cassazione ha stabilito che lasciare il cane rinchiuso in macchina è reato, poiché rappresenta una forma di maltrattamento di animali. Si tratta di una sentenza molto importante, che potrebbe porre fine o almeno scoraggiare un atteggiamento superficiale da parte di non pochi padroni, responsabile dello stato di salute di molti cani o nei casi peggiori, soprattutto durante il caldo estivo, della loro morte. Il tutto è scaturito – si legge in un articolo pubblicato su pets.greenstyle.it – da un ricorso avviato da una donna campana, condannata a pagare una multa di mille euro dal tribunale di Torre Annunziata, per aver lasciato il proprio cane a bordo dell’autovettura chiusa ermeticamente, in una giornata piuttosto calda. Per la Suprema Corte, un comportamento del genere va sanzionato per maltrattamento, in quanto «assolutamente incompatibile con la natura dell’animale, potendo provocargli paura e sofferenza». Del resto – fa notare ancora la Terza sezione penale nella sentenza 44902 – l’animale, dimenticato in auto, aveva reagito lasciando «escrementi» che, per i supremi giudici, potevano «essere stati provocati dallo stato di ansia e paura». Da qui la convalida da parte della Cassazione della multa di mille euro nei confronti di Maria Teresa G., colpevole di aver abbondato il proprio quattro zampe chiuso in macchina, oltretutto in un giorno estivo. Ѐ di queste ultime ore, anche, un’altra bella notizia per i nostri amici animali: la Commissione Giustizia del Senato ha approvato in sede deliberante e in via definitiva la riforma dei condomini con un’integrazione all’articolo 1138 del Codice civile, secondo la quale «le norme del Regolamento condominiale non possono vietare di possedere o detenere animali domestici». L’Italia, quindi, adegua un’altra parte della propria legislazione ai principi contenuti nel trattato europeo che definisce gli animali esseri senzienti e al Codice penale che punisce i loro maltrattamenti: «Ѐ riconosciuto così un altro pezzo del diritto alla cittadinanza ai quattro zampe, si mette fine – dichiara Gianluca Felicetti, presidente Lav – a una discriminazione contro chi vive con animali domestici. Di fatto questo nuovo principio legislativo assicura anche la fine delle cause per il passaggio nelle scale e l’utilizzo degli ascensori, una pace sociale che dovrà essere rispettata da tutti, senza alcun dubbio interpretativo». Mai più cause speciose e speciste per far allontanare cani, gatti o coniglietti dalle case (articolo precedente: http://bit.ly/SZCTOZ).