Centrato da un colpo di fucile, chiuso in un sacchetto e gettato nella spazzatura: l’odissea di un cane
29 novembre 2013
2 min

Centrato da un colpo di fucile, chiuso in un sacchetto e gettato nella spazzatura: l’odissea di un cane

maltrattamento
La sua storia è simile a quella di tanti altri cani, vittime della crudeltà e dell’insensibilità dell’uomo, che troppo spesso si diverte a far patire le pene dell’inferno ai nostri amici a quattro zampe. In Spagna – precisamente nella cittadina di Pueblo de Cazalla, non molto distante da Siviglia – un cane è stato centrato (proprio come fosse un bersaglio) da più colpi di fucile, poi chiuso in un sacco e, infine, gettato in un cassonetto dell’immondizia. Per fortuna è stato salvato, in tempo, da alcuni animalisti locali, che ora richiedono maggiori pene contro i maltrattamenti di animali. A chiederlo, in particolare, è il Partito Animalista spagnolo, una formazione politica che in Spagna conta migliaia di sostenitori attivi. Una richiesta, però, comune in molti altri Paesi, Italia compresa, dove si fa ancora fatica a far rispettare i diritti dei nostri amici animali. A diffondere la notizia di questo cane, finito al centro di un incredibile gioco di tiro a segno, sono stati gli attivisti della locale associazione AMDARA. Il quattro zampe, quando è stato trovato, sanguinava copiosamente dal collo, il punto in cui è stato maggiormente colpito dai pallini di piombo, presenti comunque un po’ ovunque. Più colpi, infatti, lo avrebbero infine – si legge in un articolo pubblicato sul sito web dell’agenzia di stampa GeaPress – costretto in terra, consentendo così di poterlo chiudere nel sacco e gettarlo nel cassonetto. Una vicenda terribile, che ha riacceso, per l’appunto, il problema della pochezza delle pene in tema di maltrattamento di animali in territorio spagnolo, come pure altrove. Eppure, commentando la notizia, nei comunicati locali è apparsa una strana citazione “Non siamo in Cina, ma in Spagna”. Intanto, il povero cagnetto sembra dare leggeri segnali di ripresa: è riuscito – si continua a leggere nell’articolo – a mangiare autonomamente, mentre si definirà a breve l’eventuale presenza di danni neurologici. L’odissea che ha passato ricorda tanto quella di altri sui amici a quattro zampe italiani. Si ricordi, ad esempio, il Cocker di Firenze crudelmente gettato tra i rifiuti o il cane da caccia di Desenzano (BS) seppellito vivo. Recentemente, poi, vicino alla città di Agrigento in Sicilia, otto cuccioli sono stati gettati nell’immondizia. I volontari dell’OIPA stanno facendo l’impossibile per salvarli, ma già alcuni sono morti per il freddo, che in questi giorni ha colpito un po’ tutta l’Italia. Che giustizia sia finalmente resa a tutti questi poveri amici a quattro zampe!