Ciao Oscar, cane portavoce dei trovatelli a quattro zampe: per loro girò il mondo in 80 giorni
25 gennaio 2013
2 min

Ciao Oscar, cane portavoce dei trovatelli a quattro zampe: per loro girò il mondo in 80 giorni

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Oscar, un meticcio nato dall’incrocio con il Corgi, l’Alsaziano, il Cocker Spaniel e il Basset Hounde, ha compiuto un vero e proprio giro del mondo in ottanta giorni – toccando il suolo di tutti e cinque i continenti, per un totale di 29 Paesi – pur di promuovere l’adozione dei fratelli più sfortunati e senza una famiglia che li ami. Ѐ stato immortalato davanti alla Torre di Pisa e con la famosa scritta Hollywood alle spalle. Ancora, con una grigia Manhattan come sfondo e ai piedi della meta preferita di moltissime coppie di innamorati, la Torre Eiffel. Tantissimi altri sono i luoghi lontani che ha visitato, on line – precisamente sulla fanpage di Facebook – è possibile sfogliare l’album fotografico del suo personalissimo World Woof Tour. Purtroppo la sua missione, portata avanti per mano della sua ammirevole proprietaria, è stata interrotta da un tragico incidente che ha messo fine per sempre alla sua impegnata vita da ambasciatore: pochi giorni fa, infatti, Oscar è stato investito da un’auto in California e l’impatto non gli risparmiato la morte. Centinaia di immagini testimoniano ora la sua avventura, tutta spesa a favore dei cani più deboli e abbandonati, affinché la gente fosse sensibilizzata alle adozioni dai canili e dai rifugi. Lo stesso loro portavoce a quattro zampe era stato un randagio, ma di quelli cui la vita aveva riservato un futuro più roseo: “Se non fossi andata al canile quel fatidico giorno – racconta la sua padrona, Joanne Lefson, in un articolo pubblicato su pets.greenstyle.it – Oscar sarebbe stato soppresso. Quando ho scoperto che cane meraviglioso fosse Oscar mi si è spezzato il cuore perché ho pensato a quanti Oscar ci sono ancora là fuori, che non hanno avuto una seconda possibilità. I miei amici e la mia famiglia pensano che io sia matta. Ho venduto la mia casa, ma lo rifarei. Il mio scopo è – continua a spiegare la donna – sensibilizzare le persone all’adozione dei cani randagi e dei cuccioli che vengono soppressi nei canili”. Il viaggio che l’ha vista girare letteralmente il mondo assieme al suo prezioso amico a quattro zampe è costato 250.000 mila dollari. In sostanza, tutto il frutto della vendita della sua casa. Senza quei soldi, nulla sarebbe stato possibile e oggi la morte del povero Oscar non verrebbe pianta come un’enorme perdita, ma probabilmente sarebbe rimasta nell’anonimato come quella di tantissimi altri trovatelli a quattro zampe.