Condannato per aver messo il collare elettrico al cane
15 ottobre 2015
2 min

Condannato per aver messo il collare elettrico al cane

attualità maltrattamento

Il collare elettrico come strumento di maltrattamento di animale. L’ha deciso il Tribunale di Trento, condannando un uomo della Val Rendena, in Trentino, per averne fatto uso sul proprio cane. Eppure on line se ne trovano di diversi a meno di 70 euro, anche se poi il loro acquisto può portare a un’ammenda di mille.

La vicenda – si legge in un articolo pubblicato su tgcom24.mediaset.it – risale allo scorso febbraio, quando il piccolo segugio dell’uomo è fuggito, allontanandosi troppo da casa. A trovarlo è stato un agente della polizia locale, che subito ha segnalato alla procura la presenza del collare elettronico. Per il proprietario è così scattata una richiesta di oblazione, seppure l’uomo, convinto di non aver mai maltrattato il quattro zampe, si è rifiutato di pagare. 

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Adesso, nonostante la sentenza del Tribunale, la difesa rimane convinta della propria buona fede e fa sapere di voler ricorrere in appello: “L’animale – spiega l’avvocato Mauro Bondi – ha un collare elettronico, che peraltro è regolarmente in vendita, con due funzioni: una è il semplice ‘bip’ che serve per richiamare il cane qualora si allontani e un’altra, invece, che dà una lievissima scossa elettrica. Il collare del cane del mio assistito era attivato sulla prima modalità”. Da qui la convinzione di non aver fatto nulla di male al povero quattro zampe.